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Covid e vaccino, "immunità di gregge impossibile": Italia condannata? "L'unico modo per uscire dalla pandemia"

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L’immunità di gregge possiamo anche dimenticarcela. È sostanzialmente questo il senso dell’intervista che Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss e portavoce del Cts, ha rilasciato alla Stampa. Raggiungere un livello di immunizzazione tale da azzerare la circolazione del Covid è un obiettivo che ormai non possiamo più perseguire. Lo scopo adesso è un altro: “Ridurre il più possibile la circolazione del virus ed i contagi e contenere al minimo ricoveri e morti”.

 

 

“Questo - ha sottolineato Brusaferro - implica avere una massiccia copertura vaccinale della popolazione e garantirne la durata nel tempo”. Di conseguenza si potrebbe proseguire sulla strada della terza dose, per rinforzare l’immunizzazione a sei mesi dall’ultima somministrazione: “Gli studi e le esperienze in corso ci stanno consentendo di valutare l’andamento della protezione immunitaria nelle diverse fasce di popolazione, comprese quelle più giovani e senza patologie. In questa prospettiva la terza dose potrebbe essere raccomandata”.

 

 

Per quanto riguarda le prospettive dei prossimi mesi, Brusaferro ha invitato alla cautela: non è tutto finito perché la cattiva stagione sta arrivando, e tra influenza e Covid la gestione potrebbe non essere facilissima. Quindi sarà importante mantenere alcune regole basiche, che invece in altri paesi come il Regno Unito sono state tolte, generando un aumento importante di casi e ricoveri: “Quello che sta succedendo lì conferma che non basta la copertura immunitaria, serve anche mantenere le misure di contenimento, come mascherine e distanziamento. Per uscire dalla pandemia serve tenere il più bassa possibile la curva dei contagi, ma anche alzare la quota dei vaccinati”.

 

 

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