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Statali, "telelavoro a domicilio" e stipendi più alti per ai super-manager: tutte le (indigeste) novità

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“Telelavoro domiciliare": è questa una delle novità in arrivo per i dipendenti pubblici. In cosa consiste? Nella possibilità di lavorare da casa come se si stesse in ufficio. Quindi con gli stessi orari e le stesse prestazioni dell'ufficio. E non è tutto. Perché chi deciderà di lavorare “a domicilio” avrà comunque i buoni pasto e - come scrive il Messaggero - pure gli straordinari pagati. Unica condizione: far controllare la propria postazione a casa, così da verificare eventuali rischi per la sicurezza e per scongiurare il pericolo di infortuni.

 

 

 

Un controllo che avverrà più volte nel tempo. Il che significa che l'amministrazione e il dipendente dovranno, di volta in volta, concordare gli accessi all’appartamento. Il cosiddetto "telelavoro domiciliare" è solo una delle novità emerse dall'incontro di ieri tra l’Aran, l’Agenzia governativa che tratta il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, e i sindacati. Probabile, poi, che siano previsti anche degli aumenti. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha promesso che per la prima volta illustrerà le tabelle con tutte le cifre.

 

 

 

Altra novità è la creazione - all’interno dell’area dei funzionari - di posizioni organizzative con cui vengono assegnate ai dipendenti più qualificati delle particolari responsabilità a tempo, in cambio di uno stipendio più elevato. Anche nell’area inferiore, quella degli assistenti, arriveranno delle figure simili. Forse un modo per venire incontro agli attuali dipendenti pubblici, vista la imminente nascita della cosiddetta "quarta area", quella delle alte professionalità, che si occuperà soprattutto dei progetti relativi al Recovery Plan. 

 

 

 

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