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Mario Valerio, "mi esplode il cuore": va al pronto soccorso, rimandato a casa. Morte agghiacciante, il sospetto peggiore

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L'ipotesi di omicidio colposo dietro la morte di Mario Valerio, ex dipendente comunale di Noventa di Piave (Venezia) scomparso il 12 ottobre scorso. L'uomo, 5 giorni prima, si era recato al Pronto soccorso di San Donà. L'uomo, in pensione da 3 anni, aveva detto alla moglie di sentirsi scoppiare il petto, ma per i medici che lo hanno visitato si trattava di semplice "dolore epigastrico" e lo hanno dimesso un'ora e mezzo dopo. Una volta a casa, Mario è spirato tra le braccia della moglie che lo ha ritrovato agonizzante la sera, dopo aver portato fuori il cane.

 

 

 

 

 


Per questo motivo la famiglia della vittima si è rivolta ai legali dello Studio3A e il pubblico ministero della Procura di Venezia Paola Tonini ha aperto un procedimento penale a carico di due medici. "Un atto dovuto", si spiega, per poter far loro nominare dei consulenti di parte. In attesa della autopsia disposta per martedì 19 ottobre, resta il dubbio su eventuali errori diagnostici. Il 7 ottobre Valerio si era sentito male dopo una passeggiata mattutina con il cane. "Ho sentito una specie di esplosione", aveva preallertato la moglie.

 

 

 

 

Arrivato al pronto soccorso alle 13.24 con codice arancione, è stato sottoposto a elettrocardiogramma e controllo della saturazione. A referto risulta "epigastralgie": i medici gli consigliano una terapia con farmaco gastroprotettore e rinviandolo al medico curante per un esame per la ricerca di batteri Helicobacter pylori. Il medico di famiglia gli fissa un appuntamento per il 15 ottobre. Troppo tardi, Valerio muore tre giorni prima.

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