No green pass, Quirinale nel mirino: "Istituzioni e vip, occasione imperdibile". L'allarme della polizia
L'allarme è alto. Le circolari inviate ai questori e ai prefetti parlano chiaro: tutte le piazze e i luoghi simbolici sono a rischio. Il popolo no Green pass, infatti, avrebbe intenzione di protestare davanti alle Scuderie del Quirinale, dove oggi 15 ottobre si aprirà la mostra Inferno, alla presenza di istituzioni e vip. Una occasione imperdibile per chi vuole creare caos. Tanto che se ne parla, rivela Il Messaggero, nelle chat di preparazione alla protesta, dove si ragiona sul Male e sul demonio. La mostra, d'altronde, era stata citata dalla stessa Nunzia Schilirò, la vicequestore no vax sospesa: "Che faranno i governanti il 15 ottobre quando apriranno le porte dell'inferno e i lavoratori non vorranno il Green pass?".
Si teme anche una manifestazione dell'estrema destra nelle vicinanze della Città del Vaticano. Esponenti di Forza nuova o di altri gruppi si stanno preparando a esporre "un crocifisso di dimensioni elevate per tentare di accedere in piazza San Pietro". Altro evento nel mirino no vax è quello per i 1600 anni della Fondazione della città di Venezia, con cena alla presenza della presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati.
Intanto le questure di mezza Italia sono state subissate dalle richieste. La più importante è a Roma, dove il luogo del sit-in dei No pass, già spostato due volte dalla Questura, è previsto al Circo Massimo, con una schieramento di 1000 agenti. Una decisione presa sulla scia delle intenzioni emerse dall'ultimo Comitato per la Sicurezza convocato dal Viminale, le cui intenzioni sarebbero quelle di evitare lo svolgimento di proteste vicino ai palazzi della politica e a obiettivi sensibili. Inoltre, le prefetture e le forze dell'ordine sono allertate, perché - come è scritto in una circolare del Dipartimento di pubblica sicurezza -, nelle prossime ore, potrebbero verificarsi iniziative contro il Green pass davanti a "ingressi aziendali" e "presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive".
Nel documento firmato dal capo della Polizia, Lamberto Giannini, non si può escludere "il pretesto" per un "ulteriore inasprimento dei toni" della protesta, con "azioni" verso "obiettivi esposti a rischio" e con "possibili episodi di contrapposizione tra gruppi aderenti a opposti estremismi". Non solo. In una audizione al Copasir, il direttore del sistema di informazione per la sicurezza (Aisi), Mario Parente, si legge, "avrebbe indicato ai componenti del Comitato una preoccupante lettura degli eventi. Dietro l'assalto di piazza del Popolo e della Cgil ci sarebbe una pista che porta a una riunione in Serbia, a Belgrado. Un'onda nera europea avrebbe lanciato un'opa sui movimenti no vax. Con l'obiettivo di colpire i palazzi della politica. Un disegno preordinato gestito dai principali gruppi della galassia nera. Parente avrebbe riferito di una riunione avvenuta il 26 settembre a Belgrado, in cui si sarebbero ritrovati i leader europei dell'estrema destra, riuniti sotto la sigla dell'Alleanza per la pace e la libertà presieduta proprio da Roberto Fiore". Insomma, "l'assalto alla sede della Cgil, liberata dopo un blitz della Polizia, dunque, sarebbe stato solo un ripiego rispetto all'assalto di Palazzo Chigi e Montecitorio".