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Green pass, "sei esentato": il modulo che ti può costare il licenziamento, a cosa fare attenzione

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Sale la tensione in vista di venerdì 15 ottobre, che sarà una giornata cruciale dato che entrerà in vigore l’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori. Sarà interessante innanzitutto “pesare” la protesta, che di sicuro è molto rumorosa e anche minacciosa: ne sono una prova i portuali di Trieste, diventati i nuovi “eroi” dei gruppi Telegram che da no-vax si sono riciclati no-green pass. Proprio i portuali sono intervenuti su uno di questi gruppi per chiedere di “continuare a portare avanti questa giusta lotta”.

 

 

L’intenzione è quella di bloccare il lavoro a partire da venerdì 15, ma è da vedere quanti di questi leoni da tastiera avranno poi il coraggio di portare avanti la loro stupida battaglia ideologica, al punto da perdere il lavoro o peggio ancora creare un danno a tutta la comunità. La stragrande maggioranza degli italiani assiste infatti a tutti questi teatrini contro il Green Pass con non poco fastidio: l’80% della popolazione è vaccinata e sono anche di più quelli che rispettano le regole pur non vaccinandosi, ma perché allora tutta questa gente deve pagare per chi invece ha deciso deliberatamente di non aiutare la collettività?

 

 

Addirittura sui gruppi Telegram sta circolando un modulo, da presentare al datore di lavoro, che giustifica l’adesione allo sciopero a tempo indeterminato contro il Green Pass, motivando che la decisione governativa “non rispecchia la Costituzione e la Libertà e offusca la Democrazia”. L’unica cosa offuscata è la mente di questa gente…

 

 

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