Cinghiali killer, le cifre di una strage tutta italiana: ecco quante persone hanno ammazzato in un anno
I cinghiali, un incubo per Roma e i romani. Ma non solo: anche a Torino, infatti, sono state segnalate diverse invasioni. E non si tratta solo di una vicenda di decoro urbano. Già, perché gli ungulati rappresentano un vero e proprio pericolo. Gli animali soprattutto dopo il lockdown sono cresciuti in modo esponenziale. E per quel che riguarda il pericolo di cui abbiamo parlato, i numeri parlano chiaro: i cinghiali causano un incidente ogni due giorni: si pensi che soltanto nel 2020 si contano 16 morti e 215 feriti proprio a causa di sinistri generati dai cinghiali.
Cinghiale contro auto, sconcerto a Torino: che fine hanno fatto fare alla bestia
Ce li ritroviamo nelle città, nei parchi cittadini ma anche in autostrada. Stando ai dati disponibili, in Italia i cinghiali sarebbero circa due milioni, tanto che più di un italiano su 4, la cifra è il 26%, riferisce di aver incontrato un cinghiale almeno una volta in vita sua. Come detto, ad acuire il problema è stata l'emergenza Covid: con le strade semivuote e le bestie alla ricerca di cibo, ecco che sono state invase aree che prima erano "off-limits". Già, si sono abituati alle città.
E il problema è tangibile. Gli incidenti stradali causati dagli sfortunati incontri sono sempre più frequenti: negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali, fa sapere la Coldiretti su dati Aci Istat, è quasi raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali.
Si pensi per esempio a quanto accaduto lo scorso 8 ottobre sulla tangenziale di Asti, dove un branco di cinghiali ha attraversato la strada generando un tamponamento a catena: coinvolte un'ambulanza con un paziente a bordo e altre due auto. In quell'occasione per fortuna non ci sono stati morti: due feriti e traffico bloccato per ore.
E gli ungulati, inoltre, danneggiano anche i campi, le campagna e le colture: si contano infatti 200 milioni di danni, al netto dell'alterazione degli equilibri ambientali e della possibile diffusione di malattie quali la febbre suina.
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