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Luca Morisi, l'escort rumeno confessa: "Lui una brava persona. La droga? Nostra. I carabinieri... ?"

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"La mia vita è distrutta, ora ho bisogno d’aiuto": Alexander, uno dei due escort rumeni che hanno trascorso la notte del 13 agosto insieme a Luca Morisi, è pronto a confessare tutto. A partire dall'interrogativo sulla Ghb, la cosiddetta "droga dello stupro". Se in un primo momento, infatti, il giovane aveva detto di averla ricevuta dall'ex braccio destro di Salvini, adesso invece ritratta: "Sì, siamo stati noi. Siamo stati io e Nicolas a portare la droga dello stupro a casa di Morisi".

 

 

 

Parlando dell'ex responsabile della comunicazione social della Lega, poi, Alexander ha detto: "Morisi con noi è stata una brava persona. Si è comportato bene. Non ha sbagliato niente. E neppure noi abbiamo sbagliato niente". Come mai allora la chiamata alla polizia? L'escort, 21 anni, ha spiegato di non essere stato lui a telefonare: "È stato Nicolas. Per colpa della droga che avevamo preso. Non ragionava bene, era fuori. Diceva cose assurde". 

 

 

 

Alexander, intervistato da La Stampa, ha ammesso di essere distrutto emotivamente e psicologicamente, soprattutto per il modo in cui i media si sono comportati nei suoi confronti: "Da quando sul giornale La Verità hanno pubblicato il mio nome, la mia faccia e ogni cosa di me, io sono all’inferno. Prima quei giornalisti si erano finti clienti e mi hanno chiesto anche il codice fiscale per il pagamento, e poi...". Il ragazzo li avrebbe pure pregati di non pubblicare le sue generalità: "Quando mi hanno detto chi erano davvero, io li ho richiamati in lacrime. Li ho pregati di non mettere il mio nome, li ho scongiurati di non mettere la foto con la mia faccia. Ho detto che mi sarei ammazzato. Ma loro se ne sono fregati".

 

 

 

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