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Massimo Galli indagato, Maria Rita Gismondo ai pm: "Uso non appropriato", cosa accadeva nei laboratori

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Il caso Massimo Galli si ingrossa, e si parla addirittura di un "sistema Sacco". Il direttore del reparto Malattie infettive del Niguarda Massimo Puoti, penalizzato dai concorsi su cui sta indagando la Procura di Milano, ha confermato tutto: il bando era stato "preconfezionato" a favore del suo concorrente. E Maria Rita Gismondo, altra virologa direttrice di Microbiologia clinica al Sacco, salita alla ribalta un anno e mezzo fa come opinionista in tv per l'emergenza sul Coronavirus e diventata in breve tempo la "nemica" di Galli, suo collega di ospedale, ha ribadito di essersi opposta alla composizione della commissione per un altro bando con persone fedeli proprio a Galli. Come sottolinea Repubblica, però, la Gismondo ha anche "allargato il recinto delle accuse".

 

 

 

 



L'inchiesta punta a portare alla luce del meccanismo della "Concorsopoli" alla Statale di Milano: una indagine che vede coinvolti 24 professori, tra cui lo stesso Galli. "l concorso che avevo fatto a Milano, hanno valutato i titoli e m'hanno fregato", si sfogava Puoti al telefono con la moglie. Al suo posto sarebbe stato favorito Agostino Riva, "meno titolato di lui ma fedelissimo del professore Massimo Galli", riassume sempre Repubblica. Nonostante l'amarezza, Puoti con Galli si mostra cordiale, confidando in un suo sostegno per i prossimi bandi. "Il mio appoggio ce l'avrai - assicura l'infettivologo - in tutte le sedi possibili eh".

 

 

 

 

 


La Gismondo invece avrebbe ribadito di essere contraria all'esito di quel bando, minacciando di fare denuncia in procura, perché i fedelissimi di Galli, scrive Repubblica, "avrebbero poi privilegiato le candidate da lui indicate per l'assunzione a tempo determinato di quattro dirigenti biologi presso l'Asst Fatebenefratelli Sacco". E davanti ai magistrati che l'hanno ascoltata, la Gismondo ha parlato di "dell'uso - a suo dire - non appropriato dei laboratori di infettivologia del Sacco che Galli avrebbe concesso in uso anche a privati".

 

 

 

 

 

 

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