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Aereo precipitato a Milano, "caduta verticale". Quella manovra anomala e lo schianto

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Una "caduta verticale". Dopo tre minuti e 32 secondi dal decollo, il Pilatus Pc-12, partito da Linate e diretto ad Olbia passa sopra ai palazzi dell’Eni a San Donato, qualcuno vede le fiamme usce dal motore, poi lo schianto contro la palazzina degli uffici Atm in ristrutturazione, e una palla di fuoco. Sono le 13.07 e 40 secondi. A bordo ci sono otto persone, tra le quali un bambino di 20 mesi. Sono tutti morti. 

Riporta il Corriere della Sera che gli investigatori hanno sequestrato i filmati delle telecamere di sorveglianza del parking Atm vicino alla fermata, ma nelle immagini si vede solo la fase dell’impatto, perché gli obiettivi puntano sulla strada. Ma ci sono anche i video amatoriali realizzati dai passanti. E poi c'è la scatola nera che è stata sequestrata a una decina di metri dalla voragine nella facciata e in parte del tetto della palazzina.

Gli inquirenti della polizia, della Polaria e della Agenzia nazionale per la sicurezza del volo hanno sequestrato le conversazioni radio con la torre di controllo di Linate. Dopo il decollo, l’aereo pilotato dal miliardario rumeno Dan Petrescu, effettua correttamente due svolte verso destra, passando sull’Idroscalo e su Segrate. Poi anziché procedere a sud in direzione della Sardegna, il velivolo taglia all’improvviso la rotta come se volesse tornare verso l’aeroporto schiantandosi pochi secondi dopo.

E appunto, gli inquirenti parlano di una "caduta verticale". A un certo punto la torre di controllo nota il Pc-12 andare fuori rotta rispetto al piano di volo. Così i controllori chiedono al pilota se si tratta di una manovra dovuta al maltempo. Dall’aereo non arriva alcun may-day. Quindi di fronte a una manovra così inaspettata gli inquirenti ipotizzano anche un gesto volontario. Ma le testimonianze di chi ha visto cadere il velivolo non lasciano spazio a dubbi: durante la caduta il monomotore turboelica era già in fiamme. 
 

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