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Luca Morisi, indiscrezione sui due escort romeni: "Nel giro sono famosi perché a metà serata...". La voce che può ribaltare l'inchiesta

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Non sono due sconosciuti. I giovani protagonisti del festino a casa di Luca Morisi nella cascina di Belfiore, a Verona, hanno una certa fama nel giro gay a Milano ma anche a Roma. Mentre l'ex responsabile della comunicazione social di Matteo Salvini, il guru de La bestia, è indagato per cessione di sostanze stupefacenti, i due escort parlano con la stampa ma rifiutano di scendere nei particolari. Morisi agli inquirenti ha riferito che la boccetta contenente la (presunta) droga dello stupro non fosse sua, a loro volta i due romeni scaricano la responsabilità sul mago dei social. Petre, raggiunto da Repubblica in videochiamata, risponde secco: "Già state rovinando la vita del mio amico, non dovete rovinare anche la mia. Io non ne voglio sapere nulla, non ho fatto niente, non abbiamo fatto niente".

 

 

 

 

 

In realtà, aggiunge sibillina Repubblica, i nomi di Alexander e Petre "in certi ambienti dicono qualcosa. Sia a Roma, dove hanno vissuto per molto tempo, sia a Milano. Sono due escort conosciuti, che spesso si muovono in coppia. E sono conosciuti anche per una particolarità". Quindi, l'indiscrezione illuminante: "A un certo punto delle serate chiedono più soldi di quelli pattuiti, e se ti rifiuti ti minacciano di chiamare la polizia, o comunque di rovinarti pubblicamente". E potrebbe essere successo proprio questo nell'appartamento di Morisi la notte del 14 agosto. 

 

 

 

 

 


Dal canto suo, Petre continua a confermare l'incubo vissuto in quella casa: "Sono stato malissimo, ho pensato di morire. Ho le prove, i certificati medici, le chat, gli screenshot che documentano tutto quello che ho detto: da quella giornata sono un'altra persona". 

 

 

 

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