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Giacomo Sartori, nuovi dettagli emersi dall'autopsia: "Di cosa è morto", tutte le piste aperte

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È stata eseguita l’autopsia sul corpo di Giacomo Sartori, il 29enne veneto scomparso da Milano e poi ritrovato impiccato a Casorate Primo sei giorni dopo. La causa della morte è il soffocamento, dipeso da un cavo elettrico legato attorno al collo e al ramo di una quercia, nel frutteto di un agriturismo. Un nuovo elemento che però non basta a sbrogliare i tanti dubbi e misteri che riguardano questo caso.

Tutto è partito da un furto subito dal ragazzo in quel di Milano: gli era stato rubato lo zaino contenente due computer e il portafoglio, ma uscendo dal locale non era parso in uno stato particolarmente alterato. L’ipotesi principale è ovviamente quella del suicidio, anche se come riportare il Corsera bisognerà attendere ancora qualche giorno per gli esiti degli esami genetici sulla prolunga da cantiere usata per impiccarsi e sulla catena che si è spezzata in due in un primo tentativo di farla finita.

Inoltre arriveranno anche gli esiti del test tossicologico e delle analisi di entomologia forense, con quest’ultime che consentiranno di stabilire con una certa precisione l’orario del decesso. La Procura di Pavia non esclude alcuna ipotesi, però sul corpo di Sartori non sono stati trovati segni evidenti di colluttazione o che possano far pensare all’azione di altre persone: agli inquirenti preme capire soprattutto cosa abbia spinto il ragazzo fino a un luogo sconosciuto, e per giunta in piena notte, dopo aver subito un furto.

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