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Green pass, "ulteriore estensione": potrebbe essere richiesto anche nel lavoro pubblico

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Dietro alla propensione per l'obbligo vaccinale da parte di Roberto Speranza ci sono i numeri. Il ministro della Salute teme per quei circa tre milioni e mezzo di over 50 di persone che non hanno nemmeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus. A loro si va ad aggiungere un milione e 700 mila ragazzi fra i 12 e i 19 anni, in via di vaccinazione, insieme con 5 milioni fra i 20 i 49 anni e un altro milione di 60enni. Cifre che non sono affatto da sottovalutare. Motivo per cui la campagna vaccinale non può arrestarsi ora.

 

 

Lo ha ribadito il ministro in risposta al leader della Lega Matteo Salvini: "Di fronte alle questioni che hanno a che fare con la salute non ci possiamo far fermare da dinamiche politiche di piccolo cabotaggio. Salvini pensi quello che vuole: noi faremo gli interessi del Paese con la campagna vaccinale. I vaccini sono efficaci e sicuri". E, ancora: "Sul green pass ci sarà un'ulteriore estensione: c'è l'ipotesi ormai matura che riguarda il lavoro pubblico e c'è una discussione che stiamo facendo con le forze sociali".

 

 

Stando al Corriere della Sera infatti il governo potrebbe a breve approvare un decreto legge che estenderà l’obbligo del green pass a tutto il pubblico impiego e ai lavoratori di quei settori del privato dove esso è già previsto per i clienti (bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre e piscine, trasporti a lunga percorrenza). Con loro destinatari della misura anche tutti di dipendenti dei ministeri, delle Regioni e degli enti locali, degli enti pubblici non economici, delle agenzie fiscali, delle autorità indipendenti, alla magistratura, ai militari e alle forze di sicurezza. In totale si tratta di circa 1,2 milioni di lavoratori, la gran parte già vaccinati.

 

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