Non bastava la perdita della famiglia nella tragedia della funivia di Stresa-Mottarone, Eitan Biran deve fare i conti anche con una faida familiare. Il piccolo, unico sopravvissuto, è stato rapito dal nonno e portato in Israele. La procura di Pavia - scrive l'Adnkronos - a quanto si apprende da fonti legali, ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona. Il bimbo era in Italia, affidato alla zia paterna Aya Biran Nirko, che ne è tutrice, ma nella giornata di sabato 11 settembre è stato portato dal nonno materno. Shmulik Peleg, questo il suo nome, si era trasferito in Italia dopo la tragedia e avrebbe prelevato Eitan dall'abitazione di Pavia della zia paterna, dove abitava dal giorno in cui è stato dimesso dall'ospedale dove è rimasto a lungo per le ferite riportate nell'incidente della funivia del 23 maggio.
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La pm Olimpia Bossi ha rilasciato un duro comunicato sul servizio mandato in onda dal Tg3 della Rai in cui veniva mostra...Il rientro era previsto per le 18,30, ma al termine dell'incontro Peleg ed Eitan non si sono ripresentati a casa dei parenti. La Polizia di Pavia ha concluso che nonno e nipote si erano imbarcati su un volo privato a bordo del quale il bambino è potuto salire perché - non si sa come - Peleg era in possesso del passaporto del piccolo, che ha permesso l'espatrio. Dopo le accuse a rompere il silenzio è stata Gali Peleg, la zia di Eitan Biran, che ha replicato sul programma di Ben Caspit Winon Magal su 103fm: "Non abbiamo rapito Eitan e non useremo quella parola, l’abbiamo portato a casa e abbiamo dovuto farlo perché non avevamo precedenti sulla sua salute e condizione mentale". E ancora: "Abbiamo portato a casa Eitan secondo ciò che i suoi genitori volevano e desideravano".
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Ci sono state irregolarità nelle indagini sulla funivia del Mottarone? Il Csm e gli ispettori del ministero della...Gali Peleg ha poi raccontato l’incontro con il bambino quando è sbarcato in Israele: "Eitan ha urlato di eccitazione quando ci ha visto e ha detto che era finalmente in Israele. Deve capire che questo è un bambino il cui genitori sono stati sepolti qui in Israele, lui è con una famiglia che conosce, non è giusto. Abbiamo agito esclusivamente per il suo beneficio. Volevamo raggiungere un’intesa con Aya e avere una famiglia per loro".