Cerca
Cerca
+

Variante Delta, si allontana l'immunità di gregge: ecco quanti vaccinati servono, l'obbligo l'unica strada?

  • a
  • a
  • a

La massiccia diffusione della variante Delta rende sempre più difficile raggiungere la tanto agognata immunità di gregge. E anche per gli scienziati si tratta ormai di un obiettivo illusorio. Arrivati a questo punto, sarebbe più giusto parlare di "soglia di sicurezza", ovvero di una copertura della popolazione da raggiungere per rendere gestibile la convivenza col virus. La cosiddetta immunità di gregge, che era stata fissata al 70% all'inizio della campagna vaccinale, sarebbe già stata raggiunta oggi, visto che siamo al 72% dei vaccinati nella popolazione over 12. Con l'arrivo della Delta, però, è cambiato tutto.

 

 

 

Come spiega La Stampa, infatti, quando la variante indiana ha iniziato a diffondersi nel Paese, il target è stato aumentato all’80% ed è stato previsto di raggiungere l'obiettivo entro la fine di settembre. Anche questa soglia, però, potrebbe non bastare a renderci del tutto immuni. Probabilmente sarà necessario toccare quota 90% per stare un po' più tranquilli. Ecco perché si parla tanto di obbligo vaccinale. A tal proposito il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: "La scelta si farà in base a una somma di fattori, tra cui la forza della variante. Potremmo trovarci in difficoltà anche con più del 90% di vaccinati, oppure non avere bisogno dell’obbligo pur senza raggiungere quella quota".

 

 

 

"La variante indiana è fino a 8 volte più contagiosa di quella inglese. A oggi, per stare più tranquilli, dovremmo raggiungere almeno l’85% di copertura vaccinale, meglio se fosse il 90%, ma è un’impresa ardua", ha spiegato l’epidemiologo Massimo Ciccozzi. Le future scelte dell'esecutivo, quindi, dipenderanno dai tipi di variante in circolazione. E non solo: a pesare è anche il tipo di protezione offerto dai vaccini. Basti pensare che in recenti studi israeliani, realizzati su persone vaccinate con Pfizer, è stato evidenziato un calo della protezione rispetto al rischio di infezione, che dopo 6 mesi può scendere sotto il 60%

 

 

 

Dai blog