Terrore in aereo, 14enne in arresto cardiaco: clamoroso, ecco chi è l'eroe che le salva la vita
Attimi di terrore e panico in aereo. Poi, il gesto eroico che salva uina vita. Siamo su un volo Wizz Air partito da Casablanca e con destinazione Milano Malpensa, dove una ragazzina in preda ad un attacco di panico ha smesso di respirare, per poi andare in arresto cardiaco. Fin qui il dramma. Dunque, il gesto eroico del passeggero che era seduto al suo fianco, Charaf Sakhi, 29enne bresciano che ha salvato la vita alla giovane.
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Una vicenda raccontata da PrimaBrescia, che spiega come la vittima dell'arresto cardiaco fosse una ragazzina marocchina di 14 anni che volava insieme ai genitori per tornare in Italia dopo una vacanza nel suo paese d'origine. Ad un certo punto, il collasso: le hostess l'hanno posizionata in fondo all'aereo e hanno chiesto ai passeggeri se tra loro ci fosse un medico. Nessuno si è fatto avanti, così si è proposto Charaf, che di professione non è medico, ma operaio.
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E interpellato da PrimaBrescia, Charaf spiega: "Quando sono arrivato in coda all'aereo ho visto che le tre assistenti erano spaventate, mentre la ragazzina era seduta e tremava. Sono un operaio e non ho frequentato corsi di primo soccorso, ma il mio capo è un volontario della Croce Bianca e mi ha spiegato come intervenire in casi di emergenza - rivela -. A quel punto ho chiesto di portare l’ossigeno. Mi sono trovato in una situazione non facile e non ho voluto mollare la ragazzina sotto shock. Ha avuto un attacco di panico forte e dopo 5 minuti di tentativi per farla tranquillizzare ha avuto un arresto cardiaco: non respirava, le assistenti di volo si sono allontanate, mentre io ho messo a terra la 14enne e con le mie mani ho premuto per tre volte sul suo petto. Per fortuna è tornata a respirare", ha concluso Charaf.
L'aereo è poi atterrato d'urgenza a Malaga, primo aeroporto disponibile, dove la giovane è stata presa in consegna dai soccorritori che la hanno condotta in ospedale. Charaf su Facebook chiede di non essere chiamato "eroe", eppure lo è stato.
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