Green pass, caos in Italia: "Basta dittatura, blocchiamo tutto". Chi e quando vuole mandare i treni in tilt
La protesta contro il green pass rischia di travolgere l'Italia. Ha del clamoroso la rivolta dei no vax contro vaccini e lasciapassare. Stando a un tam tam impazzito sui social e sui gruppi chiusi su Telegram, centinaia di manifestanti sarebbero pronti a bloccare 54 stazioni ferroviarie da Nord a Sud. L'organizzazione della eclatante dimostrazione sta andando avanti con il passaparola: "Se non partiamo noi non parte nessuno!", incitano alla rivolta gli organizzatori. Data del "blackout" il primo settembre, giorno in cui diventerà obbligatorio esibire il green pass per entrare in ferrovia e salire sui treni a lunga percorrenza.
Lo slogan è quello riecheggiato più volte nelle piazze dei negazionisti del Coronavirus: "Basta dittatura". La protesta potrebbe danneggiare chi il 1 settembre dovrà viaggiare su Frecce, Intercity e Intercity notte. "Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno", assicura qualche esagitato nella chat su Telegram, di cui l'agenzia di stampa Ansa è riuscita a pubblicare qualche bellicoso passaggio. L'ora X della protesta? Le 14:30 davanti alle stazioni di 54 città tra cui Roma, Milano, Torino e Genova.
Il problema dei no vax sui mezzi pubblici e i treni si aggiunge alla larga fetta di contrari in settori sensibili come la scuola e gli ospedali. Se sta rapidamente diminuendo la quota di no vax tra i professori, preoccupati anche dalle possibili ripercussioni economiche di una loro assenza in aula, è ancora troppo grande il numero di medici e personale sanitario che può tranquillamente entrare in ospedale senza essere stato vaccinato. Secondo Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri italiani, si parla addirittura di 36mila dottori no vax liberi di girare in corsia.
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