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Rave a Viterbo, "pecore sparite, morte o da macellare per i morsi dei cani". Uno scenario di violenza inaudita

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Il "pacifico popolo del rave" ha devastato i Comuni intorno al lago di Mezzano, tra Viterbo e Toscana. Ignorati per 5 giorni dal Viminale nonostante le segnalazioni disperate degli amministratori locali, i partecipanti hanno lasciato letteralmente "macerie". "Si comincia la conta dei danni - scrive il Corriere della Sera -, almeno per la parte in cui sono calcolabili. Intanto, i rifiuti lasciati al sole e imputriditi su un terreno già pieno degli umori e degli odori dei bisogni corporali di 10mila persone hanno reso l'aria irrespirabile". Per sgomberare l'aria sono serviti 23 camion della nettezza urbana, anche per la presenza di rifiuti "speciali" come siringhe, farmaci, stupefacenti, pannoloni.

 

 

 



I 700 ettari occupati illegalmente, peraltro di proprietà privata, dovranno essere ripristinati per permetterne nuovamente l'uso per pascolo e coltivazioni. Non sarà facile. Ma, nota sempre il Corriere, "la parte più dolorosa è quella che riguarda gli animali". Sono almeno 30 gli ovini "persi": "Una decina quelli spariti, cinque trovati morti e altri quindici avviati alla macellazione per le gravi ferite riportate a causa dei morsi dei cani, anche di grossa taglia, ai quali i ravers hanno consentito di tornare alla loro natura di cacciatori, o per gli stenti dovuti al caldo e la carenza d'acqua causata dal pozzo danneggiato". Uno scenario apocalittico. Secondo Piero Camilli, proprietario del terreno e sindaco di Grotte di Castro, i danni si aggirano intorno ai 90-100 mila euro, senza contare i furti nei negozi di zona e quelli di gasolio dai mezzi agricoli.

 

 

 

 

Poi verrà il momento della conta sanitaria: si temono maxi-focolai di Covid tra i partecipanti e le Regioni Lazio e Toscana hanno già annunciato misure di tracciamento straordinario e tamponi a tappeto dal momento che tra i 10mila ravers alcune centinaia erano anche giovani del luogo, attirati dall'evento estremo. Ma il rischio è per tutta Italia, visto che i partecipanti hanno attraversato il Paese, fermandosi dove capitava, per tornare a casa.

 

 

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