Viterbo, al rave sul lago di Mezzano c'era anche questo ragazzo: un clamoroso imbarazzo politico
C'era anche il fratello del sindaco di Pitigliano tra i partecipanti del rave illegale sul lago di Mezzano, a Viterbo. Sgomberato dopo 5 giorni di follia collettiva, tra pecore sgozzate, vandalismi, furti, degrado, alcol, droga, un morto annegato nel lago e diversi partecipanti ricoverati per overdose. Con il contorno di un parto e nella totale violazione delle regole di sicurezza contro il Coronavirus, tanto da far temere alle autorità un maxi-focolaio viste le migliaia di persone senza mascherina né distanziamento.
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L'imbarazzo politico non è solo del Viminale, chiamato in causa pesantemente da Matteo Salvini e Giorgia Meloni per l'intervento arrivato con enorme ritardo. È anche quello di Giovanni Gentili, primo cittadino di Pitigliano (nel Grossetano), uno dei Comuni interessati dal caos del party estremo e in prima linea per ripristinare l'ordine. "È tutto il giorno che praticamente sto facendo il vigile urbano, insieme ai nostri agenti della polizia municipale - spiega il sindaco al Quotidiano nazionale -, quindi onestamente ho altre priorità a cui fare fronte che occuparmi di questo foto e di questa faccenda".
Questa "faccenda" è la foto che il fratello del sindaco ha pubblicato sui social, in compagnia di un amico: il 21enne, spiega Gentili, "come tanti altri giovani della zona collinare è andato lì per curiosare. Ma quella foto è, indubbiamente, di cattivo gusto. Per il resto, in questo momento, ho questioni più importanti da risolvere. Come detto, oggi, dal momento che la prefettura, nonostante i miei reiterati appelli, non ha inviato i rinforzi richiesti, sono andato insieme agli agenti della polizia municipale a fare viabilità, facendo deviare almeno settecento camper per evitare che entrassero a Pitigliano, con conseguenze pesanti anche solo dal punto di vista del traffico".