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Venezia, la Basilica di San Marco crolla a pezzi ma nessuno fa niente: le immagini che sconvolgono l'Italia

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Una situazione drammatica quella in cui riversa la Basilica di San Marco. La chiesa di Venezia è letteralmente sott'acqua. Evento diventato ormai quotidiano, visto che lo scorso inverno la Basilica è stata raggiunta dall'acqua ben due volte al giorno. Succede quando la marea supera i 76 centimetri sul medio mare. Ad oggi, fino a 88 centimetri funziona un sistema di difesa locale, ma poi l'acqua del mare invade la cripta, allaga i mosaici, corrode i marmi antichi e le basi delle colonne. E senza che nessuno intervenga.

 

 

La denuncia arriva dal procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserinda, che per salvare la Basilica ha offerto già tre anni fa un progetto di difesa con barriere in vetro, autorizzato dalla Soprintendenza, capace di difendere il monumento da tutte le maree. Il costo? Una briciola rispetto al Mose, ossia 3 milioni e mezzo di euro. Eppure Elisabetta Spitz, commissario del Mose nominata nel novembre del 2019 dal governo Conte all'indomani dell'Acqua alta eccezionale che aveva sommerso la città, aveva bloccato il progetto firmato dal proto di San Marco Mario Piana e dall'ingegnere idraulico Daniele Rinaldo. 

 

 

"Anche i restauri rischiano di essere vanificati, i danni aumentano, i marmi si sgretolano", dice Piana che spera di iniziare il prima possibile di iniziare a lavorare. Neppure il Mose, ugualmente in ritardo, risolverebbe la situazione visto che è pensato per le maree eccezionali. Anche se fosse ultimato in dicembre, infatti, la Basilica andrebbe sott'acqua con tutte le acque alte fino a 110 centimetri. Cioè la stragrande maggioranza, mentre San Marco crolla a pezzi.

 

 

Qui le immagini di Dagospia sull'attuale situazione della Basilica di San Marco

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