Green Pass uguale "libertà": il sondaggio, il 61% si schiera a favore del certificato
Per la maggioranza degli italiani, il 61%, il Green Pass evoca "libertà", mentre per il 35%, uno su tre, significa "costrizione". È questo il risultato del sondaggio che pubblichiamo qui sopra, effettuato nei giorni scorsi su un campione rappresentativo di mille italiani adulti. In questo caso, si evidenzia una differenza sociale: sono i più maturi, con il 72% a ritenere il Green Pass uno strumento liberatorio, abbiano essi un alto o basso livello di istruzione. Politicamente parlando, tutto il centrosinistra, tranne il Movimento 5 Stelle, che è diviso all'incirca in due terzi e un terzo, opta per il concetto di "libertà" con valori superiori al 90%. Anche l'elettorato della Lega è diviso in due terzi ed un terzo, mentre quello di Fratelli d'Italia esattamente a metà: 50% libertà e 48% costrizione. Circa lo stesso per Forza Italia.
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Le chiusure
Ancora divisi in due gli intervistati quando si chiede se per loro ci sarà una prossima chiusura. Per il 47% ci sarà di sicuro. Si tratta soprattutto di 36-55enni poco istruiti, non collocati politicamente o di destra-destra. Per il 45% non si chiuderà se si vaccinerà la maggior parte delle persone, in questo caso si tratta soprattutto di persone di 55 anni ed oltre, mediamente o maggiormente istruite.
Le attività
C'è un maggior grado di accordo, invece, sulle categorie e le attività per cui si ritiene corretto l'utilizzo del Green Pass. Accordo in alcuni casi quasi plebiscitario. In particolare: tutto il personale sanitario: 80%; quello scolastico: 72%; in generale chi lavora negli uffici pubblici: 69%. E ancora, andare al cinema o a teatro: 73%; andare in palestra: 71%; andare allo stadio: 69%; andare in ristoranti e bar al chiuso (tema controverso): 66%; andare in chiesa: 62%; prendere i trasporti pubblici, autobus compresi: 71%. Per quanto riguarda l'età, le persone sopra i 50 anni, 62%; per i giovani di 20-30 anni si scende al 58% e per i giovanissimi 53%, in ogni caso la maggioranza. Interessante verificare che su ciascuno di questi aspetti nessun elettorato di nessun partito principale è in maggioranza in disaccordo. I valori più alti si ottengono nel centrosinistra, ma tra i partiti del centrodestra i valori oscillano tra il 60% ed il 70%, con punte del 90% nella Lega che vuole tutto il personale sanitario vaccinato. Da rilevare il caso di Fratelli d'Italia: se i due terzi del partito, all'incirca, sono in accordo con i diversi item proposti, il 25% di essi non ritiene mai giusto chiedere il Green Pass; unico altro caso, ma molto inferiore, è quello dei grillini (10%).
Le priorità
Secondo gli intervistati, comunque, le due priorità del governo per contrastare la pandemia sono, prima di tutto, mettere in sicurezza scuole e mezzi pubblici in vista della riapertura (53%), e poi il Green Pass obbligatorio (48%). Importante anche che i tamponi siano gratuiti per la popolazione (37%). A livello sociale o politico, non ci si discosta da questi valori.
Le iniezioni
Il 60% del campione dice di essersi vaccinato già con due dosi; il 14% solo con una. L'11% non si è ancora vaccinato, ma lo farà, mentre solo il 13% dice che se può non si vaccinerà. Di nuovo, a livello sociale, il segmento più restio a vaccinarsi è quello dei 36-55enni, con il 20% che non vuole immunizzarsi. Tra i partiti, ancora il caso da rilevare è quello di Fratelli d'Italia: se oltre tre quarti dell'elettorato è già vaccinato o lo sta per fare, il 23% si dichiara non intenzionato.
Conclusioni
Il Green Pass e la campagna vaccinale trovano riscontri più che positivi nella maggior parte della popolazione, anche se l'obbligo viene vissuto in maniera differente dagli italiani, una libertà o un dovere. Interessante il caso del centrodestra, in particolare, dell'elettorato di Fdi: se un quarto del partito sembra essere totalmente negativo nei confronti della direzione intrapresa dal governo, i tre quarti, anche quelli che ritengono che il Green Pass sia una costrizione, si vaccinano e ritengono che sia giusto.
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