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Variante Delta, 18 milioni di italiani in semi-lockdown a fine agosto: zona arancione, le regioni a rischio

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Nelle ultime ore, per alcune regioni d'Italia, è tornato lo spauracchio della zona gialla. Già, la variante Delta - certifica l'Iss - è predominante, pari al 95% in Italia, e a causa della sua altissima contagiosità sembra aver quasi "condannato" Sicilia, Sardegna e Lazio al ritorno delle parziali restrizioni già dalla metà di agosto. Si pensi che la scorsa settimana l'aumento dei contagi su base nazionale è stato superiore al 100%, negli ultimi sette giorni invece è stato del 64,8 per cento. Un sensibile calo, che però non permette di scongiurare gli scenari peggiori. Anzi.

 

Ma c'è di peggio. E quel peggio viene analizzato con dovizia di particolari da La Stampa, che riporta quali sono le previsioni del monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità a 30 giorni, dunque le previsioni per la fine di agosto (periodo in cui, nel 2020, i contagi iniziarono a salire sensibilmente per poi condurci alla drammatica seconda ondata di ottobre-novembre). 

Il punto è che il monitoraggio, che ovviamente considera già i nuovi criteri in base ai quali si stabiliscono i cambi di colorazione relativi alle regioni, prevedono che a fine agosto-inizio settembre potrebbero esserci ben quattro regioni con possibilità concrete di entrare in zona arancione. Le ragioni in questione sono Lazio, Sardegna, Sicilia e Veneto, che come fa notare il quotidiano torinese, in totale, contano 18 milioni di persone, ossia un terzo della popolazione italiana.

 

Stando alle cifre del monitoraggio, in base all'andamento dei contagi e dei ricoveri, viene considerato molto probabile che le quattro regioni in questione superino a 30 giorni il limite del 30% per le terapie intensive e del 40% per i reparti ordinari, due parametri che farebbero scattare in automatico la zona arancione, ossia il semi-lockdown. Certo, tutto dipenderà da prossimi giorni, che dovranno dirci se e come la crescita di contagi e ricoveri stia frenando. Ma, come detto, ad ora lo scenario è tutt'altro che roseo.

 

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