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Vaticano, Joseph Ratzinger doveva essere fatto fuori: da uno dei suoi maggiori nemici, l'ultima drammatica conferma

Andrea Cionci
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Dopo 11 anni,il migliore assist a papa Benedetto XVI, arriva da uno dei suoi maggiori nemici, Paolo Flores d'Arcais, direttore di Micromega che, in La sfida oscurantista di Ratzinger (2010), dipinge un panorama su come Ratzinger costituisse l'ostacolo principale a inarrestabili dinamiche globaliste. Cita, così, tutti i fronti della guerra "intollerabile" condotta dal papa tedesco contro la modernità: restaurazione della dottrina, revisione del Vaticano II, attacco al relativismo.

 

Inoltre, tutta la sua volontà di riconfermare le radici cristiane dell'Europa e i diritti non negoziabili. Si capisce perché, vista la guerra che conduceva contro tutto il mondo-mondano, la massoneria, le lobby e i cosiddetti poteri forti, Ratzinger doveva essere per forza tolto di mezzo. L'autore risulta anche oggi il migliore difensore di Ratzinger contro il fuoco amico di taluni ambienti tradizionalisti che dipingono il papa tedesco come un "modernista". Flores ricorda anche due clamorose profezie di Papa Benedetto per il quale «La democrazia senza la fede si riduce a guscio vuoto e sarà annientata» e ancora: «Ben presto non si potrà piu affermare che l'omosessualità è un obiettivo disordine».

 

E tutti, oggi, a torto o a ragione, non fanno che parlare di "dittatura sanitaria" e del bavaglio-ddl Zan. Qualcuno direbbe che «Dio si serve anche dei Suoi nemici».

 

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