Green pass, ecco gli italiani che resteranno esclusi: Speranza come la Fornero, gli "esodati" del Covid
Italiani vaccinati (o guariti) ma ancora senza il diritto al green pass in patria. È il "limbo" delle decine di migliaia di connazionali residenti in Gran Bretagna, al momento esclusi dal riconoscimento dell'agognata carta verde "salva vacanze". Un problema che riguarda una delle più numerose comunità di italiani all'estero i quali, fra Londra e il resto del Regno, hanno potuto usufruire della massiccia campagna di vaccinazioni di Sua maestà e sono in possesso del green pass rilasciato dal Servizio sanitario britannico. Una beffa al quadrato, dato che gli italiani in Gran Bretagna hanno ricevuto dosi del tutto identiche alle nostre - come Pfizer ed Astrazeneca - ma solo l'Italia in quasi tutta l'Ue non ha ancora riconosciuto gli equivalenti vaccini inglesi. Un nodo burocratico-sanitario che rischia di colpire tantissimi che ogni estate rientrano dal Regno Unito nelle proprie città di provenienza. Un grattacapo che dovrebbe essere risolto a breve con una circolare ad hoc, almeno a quanto assicurato venerdì da Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione: «È riconosciuto il ciclo vaccinale completo per chi proviene dalla Gran Bretagna, ci si sta lavorando in queste ore e sarà risolta la questione del green pass agli italiani che hanno fatto il vaccino completo all'estero. Non c'è motivo che perduri questa situazione».
IL CASO SPUTNIK - Discorso ancora più complicato per tutti quegli italiani all'estero che hanno scelto di vaccinarsi con Sputnik o Sinovac: per loro il green pass europeo potrebbe essere una chimera. Parola di Roberto Speranza: «Come vincolo abbiamo quello di riconoscere i vaccini approvati dall'Agenzia europea del farmaco. Al momento il vaccino Sputnik non è stato approvato in Europa» e quindi «non è possibile con questo vaccino ottenere il green pass». Una notizia più che problematica per i "vicini di casa" sammarinesi, quasi tutti immunizzati e in maggioranza proprio con Sputnik: per lorodal 6 agosto sarà impossibile accedere in Italia ai luoghi dove è prevista la carta verde. «Il green pass sammarinese avrà valenza europea», ha rassicurato il segretario agli Esteri, Luca Beccari. Dall'Ue però, al momento, non è ancora giunta una pronuncia decisa. Ma c'è chi sta ancora peggio dei simpatici sammarinesi. Situazione kafkiana è quella dei 900 volontari della sperimentazione del vaccino italiano Reithera: anche loro nel limbo benché immunizzati. Niente green pass, però, perché manca l'autorizzazione dell'Ema. Per scetticismo dell'ente europeo? No, il vaccino risponde benissimo. Il calvario è giudiziario: la Corte dei Conti ha bloccato il finanziamento pubblico per la fase 3 della sperimentazione del vaccino per un caso sospetto di utilizzo di fondi pubblici del tecnopolo di Castel Romano per ampliare lo stabilimento. Una beffa che ha coinvolto anche un deputato fra i volontari, Paolo Tiramani: «Faccio appello a Speranza affinché non abbandoni chi, come me, ha preso parte alla sperimentazione del vaccino anti-Covid Reithera ma oggi non può ricevere il green pass» ha affermato l'esponente della Lega che sottolinea la necessità dell'intervento del governo per scongiurare una vera discriminazione: «Serve l'intervento del ministro per rimediare a questa falla che sta penalizzando seriamente diversi volontari che hanno dato un contributo importante alla ricerca italiana». Sul fronte delle vaccinazioni, intanto, l'effetto Draghi continua a farsi sentire. Dopo l'annuncio dell'introduzione del green pass l'impennata di richieste di vaccinazioni si fa sentire da Nord a Sud. «Un incremento delle prenotazioni che va da un +15% a +200% a seconda delle regioni», ha spiegato il commissario per l'emergenza Figliuolo.
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BOOM DI ADESIONI - In Friuli Venezia Giulia «nella giornata successiva alla decisione del governo di introdurre il green pass le prenotazioni sono aumentate esponenzialmente, oltrepassando quota 7mila richieste in una sola giornata», ha illustrato il vicegovernatore Riccardo Riccardi. In Trentino Alto-Adige quintuplicate le dosi per i ragazzi tra 12 e 15 anni e quadruplicate per i ragazzi fra i 16 e i 17. Nel Lazio si è passati da una media di 6-7mila prenotazioni giornaliere alle oltre 55mila. Rad- doppiatele prenotazioni in Calabria per la prima vaccinazione: ne sono state registrate 4.500, il 50% in più rispetto al giorno prima. Bene la Sicilia dove nell'hub della Fiera del Mediterraneo di Palermo l'impennata ha riguardato proprio le prime dosi, passate rapidamente dal 5 al 30% del totale giornaliero.