Taranto, violenza sessuale su una ragazza disabile per quasi 2 anni. Accusa mostruosa: chi sono gli 8 indagati
Abusi sessuali su una ragazza disabile: con questa terribile accusa sono indagati a Taranto otto autisti di bus di linea dell'Amat, l'azienda di trasporto pubblico della città pugliese, di età compresa tra i 40 e i 62 anni. Si tratta di violenza aggravata in quanto la ragazza di appena 20 anni era affetta da un evidente disagio psichico, che però non avrebbe fermato gli uomini e anzi ne avrebbe invogliato e agevolato le turpi azioni.
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In attesa di altri riscontri nel corso delle indagini, il gip del capoluogo ionico ha imposto nei confronti degli otto sospettati il divieto di avvicinamento alla ragazza e al suo fidanzato, che nel giugno 2020 l'ha convinta a denunciare le violenze subite ai carabinieri. Respinta invece la richiesta di arresti domiciliari per gli autusiti dell'Amat avanzata dalla Procura tarantina, che contesta come detto agli indagati i reati di violenza sessuale con le aggravanti di aver agito su una persona sottoposta a limitazioni della libertà personale e per aver commesso il fatto in qualità di incaricati di pubblico servizio.
Le violenze sarebbbero andate avanti ininterrotte tra ottobre 2018 e aprile 2020, quando la giovane era assidua frequentatrice dei mezzi pubblici. Le molesti e gli abusi sarebbero stati compiuti sugli stessi autobus, parcheggiati in luoghi isolati, sotto un cavalcavia vicino al capolinea del porto mercantile o nei pressi delle portinerie dell'Ilva. Una ricostruzione desolante e agghiacciante, una violenza consumata e prolungata nel tempo in virtù della "estrema vulnerabilità" della disabile.