Variante Delta, Italia in zona gialla. "Ecco quali regioni rischiano già di chiudere con i nuovi parametri"
Regioni in zona bianca ancora per qualche settimana, poi arriverà la stretta. Il cambio dei parametri deciso dal premier Mario Draghi salverà (forse) l'estate, ma al ritorno dalle ferie la Variante Delta farà sentire probabilmente i suoi veri, pesanti effetti. I criteri per imporre limitazioni alle regioni saranno più "elastici", concentrandosi sulla situazione ospedaliera (fissato il tetto del 10% di letti occupati in terapia intensiva al di sopra del quale scatterà la "gialla") più che sui contagi nudi e crudi.
A pagare dazio però potrebbero essere per prime le regioni piccole, dalla Valle d'Aosta all'Umbria, "che considerano i nuovi schemi 'inapplicabili' al loro territorio - come spiega il Giorno - e temono di 'chiudere' per un paio di pazienti in più ricoverati". Dal governo sarebbero arrivate rassicurazioni, ma la verità è che l'andamento della curva (ieri superati i 5.000 nuovi positivi) preoccupa e per agosto si teme il peggio, con la sempre maggiore circolazione di persone. In base ai nuovi parametri, ci sono già 5 regioni a rischio di retrocessione in zona gialla: Calabria, Sardegna, Sicilia, Veneto e Lazio, con annesso ritorno all'obbligo della mascherina all'aperto.
La speranza è che la campagna vaccinale acceleri, anche per effetto dello spauracchio Green pass che potrebbe rovinare le vacanze a no vax, diffidenti e semplici ritardatari. Peraltro, a Palazzo Chigi hanno già cominciato a ragionare sul worst case scenario, lo scenario nel caso di un peggioramento sensibile della situazione. La zona arancione scatterà al 20% di occupazione dei posti disponibili per le terapie intensive e al 30% per le aree mediche (semplice ricovero, ndr), mentre si entrerà in zona rossa quando le terapie intensive saranno piene più del 30% e i reparti ordinari più del 40%.