Coronavirus, Massimo Galli e la variante Delta: "Perché è pericoloso contare solo i ricoveri". Italia in Zona gialla, come finirà
Mentre mancano poche ore all'ufficializzazione del nuovo decreto anti-Covid, è Massimo Galli a lanciare qualche avvertimento. In primis sul controverso Green pass che Confindustria vorrebbe rendere obbligatorio anche per accedere ai luoghi di lavoro e su cui l'infettivologo vorrebbe discutere, perché "la priorità è persuadere gli italiani a vaccinarsi, ma senza obblighi". Parzialmente d'accordo sui criteri per affidare a una regione la zona gialla: "Purtroppo alcune regioni vanno a rilento. Sono d’accordo fino a un certo punto nel sostituire i ricoveri ai contagi come criterio per le zone gialle. Mi ricorda Johnson e la teoria del ’ci si infetta, ma tanto non si finisce in ospedale', spiega a La Stampa il professore di Malattie Infettive e primario dell'ospedale Sacco di Milano.
Infatti, è il suo ragionamento, "se si contagiano in tanti piano piano aumentano anche i ricoveri, e la replicazione del virus può mettere in discussione i vaccini. Non bisogna cercare la scappatoia, ma ridurre la circolazione dell'infezione aumentando i vaccinati, da cui l'utilità dell'allargamento del Green Pass come strumento di persuasione". Altro controverso tema, in vista a settembre del ritorno in presenza a scuola, è quello della vaccinazione di presidi e docenti su cui Galli è irremovibile: "Si devono persuadere gli insegnanti a vaccinarsi per tempo, anche perché sono più a rischio degli studenti".
E ancora: "Poi non potremo avere tutti i ragazzi coperti per settembre, anche perché al momento la vaccinazione è autorizzata fino a 12 anni, ma si potrebbe mettere in campo un sistema di sorveglianza epidemiologica per non permettere che diventino il principale serbatoio del virus". Da qui l'appello a quei giovani che, anche se si "possono ammalare raramente", devono tenere la mascherina con generosità e "correre a vaccinarsi".