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Variante Delta e coronavirus, indiscrezione dall'ufficio di Speranza: "Zona gialla legata a questi numeri"

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Nuovo ribaltone Coronavirus, per effetto della temutissima variante Delta: si finirà in zona gialla se le terapie intensive avranno una occupazione superiore al 5 per cento dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10 per cento. Da fonti di governo filtrano indiscrezioni sull'ipotesi sul tavolo del premier Mario Draghi, del ministro della Salute Roberto Speranza e degli esperti del Comitato tecnico scientifico.

 

 

 

 

 

Anche su forte pressione delle regioni, preoccupate di vedersi messe nuovamente in ginocchio da focolai di contagio e altre limitazioni ad attività commerciali e spostamenti, l'esecutivo è al lavoro per rivedere i parametri del monitoraggio con il quale vengono attribuite le fasce di colore alle regioni. Il bollettino di oggi 19 luglio sul Coronavirus in Italia, a fronte di un dato sui decessi sostanzialmente stabile (7 nelle ultime 24 ore, contro i 3 di domenica), registra un aumento del tasso di positività al 2,32%, mentre domenica era fermo all'1,89 per cento. Fari puntati, come si diceva, sugli ospedali: dei positivi rilevati, sono 46.175 quelli in isolamento domiciliare (-1.354 rispetto a ieri), 1.188 ricoverati con sintomi (+52 rispetto a ieri) mentre in terapia intensiva ci sono 162 malati (+6), con 16 nuovi ingressi (+13 rispetto a ieri). 

 

 

 

 



L'obiettivo nascosto del premier Draghi, preoccupato per la tenuta economica, psicologica e sociale del Paese, è quello di tenere tutta l'Italia in zona bianca almeno fino a Ferragosto, e poi intervenire con limitazioni circostanziate laddove l'emergenza sanitaria lo richieda, soffocando sul nascere i cluster. Prime leve di intervento: l'eventuale reintroduzione di coprifuoco e obbligo di mascherina all'aperto, nella speranza che possa bastare per respingere l'ondata della Delta.

 

 

 


 

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