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Green Pass, Franco Bechis: "L'obbligo è un sopruso". Di chi è la colpa se non si vaccinano

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Se si vuole imporre il Green Pass per accedere a eventi e attività, bisogna tenere conto delle responsabilità dello Stato: la pensa così il direttore del Tempo Franco Bechis. Il giornalista ha fatto presente che, al momento, sono  5,5 milioni gli italiani nelle categorie più a rischio che non hanno ricevuto il vaccino, e non perché siano tutti no vax. Per non parlare poi dei 17,4 milioni di persone con un'età compresa tra i 12 e i 59 anni non ancora immunizzati. "Non è stata organizzata una campagna di vaccinazione efficace e sono stati dati messaggi caotici sulle dosi AstraZeneca o J&J e sulla vaccinazione eterologa - ha spiegato Bechis -. Se queste persone non hanno il vaccino, le responsabilità sono essenzialmente dello Stato italiano o per colpa del governo centrale o per colpa delle Regioni, ma spesso le responsabilità sono connesse e condivise".

 

 

 

Secondo il direttore, non ci si deve dimenticare di questi aspetti quando si deciderà di imporre il certificato verde: "La maggior parte dei non vaccinati che non può avere quel documento non ha scelto di sottrarsi all'iniezione, semplicemente non ha avuto l'opportunità di farla. Quindi non è giusto caricare sulle loro spalle una responsabilità che è tutta dei livelli di governo italiani". E' vero che non è necessario il vaccino per ottenere il Pass, è possibile fare un tampone nelle 48 ore precedenti. Tuttavia ci si sta dimenticando un particolare: i test hanno un costo.  

"Un tampone molecolare fatto da privati ha un prezzo che varia proprio a seconda dell'urgenza della risposta. Se la si vuole immediata possono costare anche più di 100 euro - ha fatto presente Bechis -. Ma anche quello antigenico con risposta immediata ha un suo prezzo, intorno ai 20-25 euro. Chi mai andrà in pizzeria una sera con la famiglia partendo da 60-80 euro di base senza ancora avere ordinato nemmeno una margherita?". Ecco perché secondo il direttore del Tempo "imporre il Green Pass in queste condizioni in piena estate anche per cose banali è un sopruso e come minimo obbliga il governo a garantire su larga scala anche in tutti i luoghi di vacanza la gratuità dei tamponi". 

 

 

 

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