L’estate è cominciata da un paio di settimane, ma l’Italia deve già fare i conti con i focolai riconducibili alla variante Delta. Tre delle principali mete di vacanza come Ostia, la Sardegna e la Maremma toscana sono infatti accomunate dalla scoperta di casi di Covid che preoccupano e non poco. Nel Lazio gli ultimi dati provenienti dall’Azienda sanitaria Roma 3 mostrano he la variante Delta è già prevalente al 70 per cento, con Ostia, Fiumicino e Fregene che ne stanno già pagando il conto.
Variante Delta, Boris Johnson riapre tutto ma avvisa: "Ci saranno morti". La proiezione segreta: 100mila contagi al giorno
La Gran Bretagna è il primo paese al d'Europa a mettersi alle spalle la pandemia da Covid-19. A dare la lieta...Anche in Sardegna la preoccupazione è molta, dato che già lo scorso 22 giugno l’Istituto superiore di sanità aveva registrato un’incidenza della nuova mutazione al 66,7 per cento. Ieri la Regione ha iniziato a tracciare i casi nelle località costiere dove è maggiore la presenza di turisti: il piano prevede 2500 test molecolari al giorno. Il rischio di contagio con la variante Delta è diffuso in tutte le principali mete turistiche: a San Benedetto del Tronto è stato individuato un focolaio, probabilmente innescato da una festa in riviera, mentre in provincia di Grosseto tra i campioni sequenziati negli ultimi tre giorni uno è stato individuato come Delta.
Coronavirus e variante Delta: "Annullati i gp di F1 e MotoGp in Australia". Contagio fuori controllo, la situazione precipita
Anche quest'anno i Gran Premi di Formula 1 e MotoGp in Australia non avranno luogo per via delle ripercussioni della...“Non dobbiamo dimenticare che questa mutazione è più contagiosa del 50-60 per cento - ha dichiarato Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe - e quindi nelle prossime settimane vedremo sicuramente aumentare i casi dappertutto. Da 15 settimane consecutive si registra una discesa dei nuovi casi settimanali, tuttavia si continua a rilevare una progressiva diminuzione dell’attività di testing che, ricordiamo, sottostima il numero dei nuovi casi e documenta l’insufficiente tracciamento dei contatti, cruciale in questa fase della pandemia”.