Denise Pipitone, "mi ha devastato la vita": le drammatiche accuse del padre biologico a Piera Maggio, l'ultimo fronte
Ora la vicenda di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara Del Vallo nel 2004, si arricchisce di un ultimo, spiazzante, capitolo. Si tratta delle accuse rivolte dal padre della bimba, Toni Pipitone, alla madre di Denise, Piera Maggio. Il tutto in una lettera aperta spedita a Quarto Grado, il programma di Gianluigi Nuzzi in onda su Rete 4 e con cui proprio Piera Maggio ha un conto aperto.
"La scomparsa di mia figlia Denise mi ha devastato la vita, mi ha spezzato il cuore. Amavo tantissimo la mia famiglia e i miei figli", ha spiegato l'ex di Piera Maggio, smentendo con toni durissimi il disinteresse per la vicenda. L'uomo, che aveva scoperto solo dopo la scomparsa della bimba di non essere il padre biologico di Denise, si era trasferito in Toscana per lavoro e regolarmente inviava soldi alla famiglia perché potesse provvedere a tutto quello di cui c'era bisogno. E nella lettera aggiunge: "Nell’estate del 1999 chiesi a mia moglie di trasferirsi in Toscana, volevo vivere la quotidianità, ma Piera non voleva lasciare la sua casa e non volle trasferirsi", ha puntualizzato. Dunque i due hanno continuato una relazione a distanza fino a che, nel 2002, lui tornò in Sicilia. Due anni dopo, la tragedia e la scomparsa di Denise.
In quegli anni, Toni Pipitone perse anche il lavoro. E prosegue nella missiva: "Ho perso mia figlia, tutto. Non guadagnavo più. Ero lacerato e disperato, mi sono sentito solo e abbandonato. Ero proprio distrutto. Sono rimasto in silenzio, ma mai assente in questa storia. Ho partecipato ai tre gradi di giudizio grazie al mio avvocato che per 17 anni mi ha sempre rappresentato e informato dei fatti e di tutto. Ho mantenuto sempre continui contatti". Infine, nella lettera, Toni Pipitone aggiunge di essere ancora in attesa di scoprire la verità sulla scomparsa di quella che considera in tutto e per tutto sua figlia.