Alfonso Bonafede e la mattanza dei poliziotti in carcere: "Fatto benissimo". Spunta questa chat: M5s in grave imbarazzo
Emergono nuovi dettagli sulla mattanza all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. A quanto pare, infatti, il direttore delle carceri Francesco Basentini, l'uomo scelto da Alfonso Bonafede per guidare il Dap, avrebbe saputo tutto ben prima delle violenze. Come scrive il Corriere della Sera, sarebbe stato informato da Antonio Fullone, ex provveditore del Dap in Campania, ora sospeso per 8 mesi dall’esercizio.
Dagli atti viene fuori che il ruolo di Fullone sarebbe stato determinante nella decisione della vicedirettrice del carcere (che all'epoca dei fatti - aprile 2020 - faceva da reggente) di disporre la perquisizione straordinaria nel reparto Nilo. L’operazione sarebbe servita a far uscire dalle celle i detenuti che il giorno precedente avevano protestato per la situazione Covid e sottoporli a pestaggi da parte del personale di polizia penitenziaria e degli agenti dal Gruppo di supporto inviati come rinforzo. Dalle chat recuperate sul cellulare sequestrato a Fullone emerge che da un lato il funzionario avrebbe esortato la vicedirettrice a mettere fine alle proteste dicendole: "L’unica scelta è quella di usare la forza" (cosa che non successe perché la protesta poi rientrò spontaneamente) e che dall’altro avrebbe tenuto sempre aggiornato l’allora capo del Dap, Francesco Basentini.
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Il giorno dopo, quando il capo del Gruppo di supporto, che è alle dirette dipendenze del provveditore, lo informa della delusione degli agenti di Santa Maria che avrebbero preferito intervenire durante la protesta, lui decide per la perquisizione straordinaria e avverte ancora Basentini: "Era il minimo per riprendersi l’istituto. Il personale aveva bisogno di un segnale forte e ho proceduto così", gli scrive. "Hai fatto benissimo", risponde l'altro.