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Funivia Stresa Mottarone, tragica svolta: chi sono gli 11 nuovi indagati

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Ai tre fermati e subito rilasciati si aggiungono altre nove persone e due società nell'inchiesta sulla strage della funivia Stresa Mottarone in cui morirono 14 persone: sale così a 14 il numero degli indagati. I due enti sono Ferrovie del Mottarone, la società che gestisce la funivia, e Leitner la società di Vipiteno che ha il contratto di manutenzione dell'impianto e che deve rispondere di illecito amministrativo ossia della legge 231. E' quanto emerge nella richiesta di incidente probatorio, secondo l'agenzia di stampa Adnkronos, firmato dal procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera.

 

 

Nel mirino della procura che sta indagando sull'incidente della funivia di domenica 23 maggio, sono finite anche tra le maggiori cariche di Leitner - Anton Seeber presidente del gruppo e Martin Leitner in qualità di consigliere delegato - società ha il contratto di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto a fune e che ha affidato i lavori ad altre realtà più piccole. Tra i nomi anche quello di Rino Fanetti, "il dipendente Leitner che il 22 novembre 2016 ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3", ossia della cabina che viaggiava con i forchettoni inseriti - il sistema frenante di emergenza bloccato - e che è precipitata a causa della rottura della corda trainante, rottura per cause da accertare. Il punto di rottura della fune trainante coincide con la porzione rinchiusa nella morsa di acciaio che tiene unite le due estremità della fune. Si tratta della cosiddetta testa fusa, una porzione del cavo ritenuta tra le più deboli dell'intera struttura e per questo tra le ipotesi principali del possibile motivo alla base dell'incidente.

 

 

Nell'elenco degli indagati compaiono tra gli altri Davide Marchetto, il responsabile tecnico della Rvs di Torino che ha eseguito i due interventi di manutenzione sulla funivia di Stresa, Federico Samonini legale rappresentante della Scf Monterosa, società che il sabato precedente l'incidente era intervenuta per la sostituzione di un rullo, e che in passato ha effettuato il controllo visivo delle teste fuse "procedendo anche alla loro sostituzione a scadenza, ad eccezione della testa fusa della cabina numero 3 precipitata, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021", e il dipendente Davide Moschitti della Sateco che ha effettuato le prove magneto-induttive nel novembre 2020.

 

 

Intanto viene contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti nella richiesta di incidente probatorio notificata oggi ai 14 indagati. Gli altri reati, già noti, sono la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro: Gabriele Tadini, capo servizio dell'impianto - attualmente ai domiciliari - risponde anche del reato di falso per aver omesso di segnalare nell'apposito registro le anomalie registrate sul sistema frenante dell'impianto.

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