Chiara Gualzetti, il killer confessa: come l'ha ammazzata a calci. Fuga di notizie: "Alla fine mi faceva pure male"
Nuovi dettagli inquietanti emergono sull'omicidio di Chiara Gualzetti, la sedicenne di Monteveglio assassinata con calci e coltellate da un suo amico domenica scorsa. Pare infatti che il ragazzo, dopo l'esecuzione, abbia scritto a una sua amica per raccontarle cosa aveva appena finito di fare. L'amica, sconcertata, all'inizio non avrebbe capito nulla. Solo dopo aver saputo della scomparsa di Chiara - poi trovata morta in un bosco - avrebbe raccontato tutto ai genitori e ai carabinieri.
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"Questa è depressa - scriveva il giovane -. L’ho fatto, me l’ha detto lui. Lei mi urtava i nervi". Il "lui" di cui parla il ragazzo sarebbe un demone che - stando alla sua confessione - lo tormenterebbe dall'età di 12 anni. "L’ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede. Ho fatto delle foto", avrebbe detto l'assassino in alcuni messaggi vocali inviati all'amica. Messaggi inviati domenica mattina dopo le 10, poche ore dopo l’omicidio.
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In realtà già qualche giorno prima, in altri messaggi, il giovane aveva descritto le sue intenzioni: "Domenica farò fuori una ragazza, già stavo per perdere il controllo, allora ho dovuto fare un patto con lui e almeno ho un po’ colmato la sua sete". Il giovane, infatti, ha detto di aver agito sotto la spinta di una forza demoniaca. La dinamica dell'omicidio è da brividi: lui l'avrebbe fatta girare dicendo di avere un regalo per lei. In quel momento, però, Chiara si sarebbe sentita male e quindi si sarebbe chinata per vomitare. A un certo punto la furia omicida: lui l'avrebbe colpita col coltello al petto e al collo per poi finirla con dei calci.