Variante Delta e vaccini, cosa non torna: "Il 10% si contagia". Coronavirus, cosa c'è dietro l'onda che risale
In una nota, l'Agenzia europea del farmaco (Ema), ha voluto rassicurare l'Europa sulla diffusione dei contagi da variante Delta: "I vaccini sono efficaci contro tutte le varianti, se assunti in entrambe le dosi". L'osservazione è per il momento confermato anche dai dati sulle persone infettate dopo il vaccino. Un numero esiguo di vaccinati, fra il 5% e il 10%, contrae il virus nonostante l'inoculazione, in quasi tutti i casi prima di aver ricevuto la seconda dose di vaccino. Un ulteriore 1% contrae la malattia dopo essere guarito da una prima infezione, senza vaccino. Fondamentale in questi casi, il sequenziamento dei tamponi, per stabilire a quelle ceppo del virus questi appartengano.
Attualmente, si tratta per la maggior parte di casi di variante alfa (inglese), ma con la delta (indiana) in rapido aumento. Due giorni fa l'Alto Adige ha diffuso i dati sul fallimento vaccinale: 1.559 positivi su 265mila immunizzati con una o due dosi. Ieri si è poi aggiunta la Regione Lombardia: tra i positivi da gennaio sino a oggi, il 12,8% ha avuto il vaccino, l'8,1% una dose, il 4,7% entrambe. "I dati dei vari paesi indicano che il 10% di vaccinati si reinfetta dopo una dose e il 5% dopo il ciclo completo - spiega Francesco Broccolo, docente di Microbiologia all'Università Bicocca di Milano -. La Delta arriva quasi al 10% anche con due dosi".
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Al momento,secondo quanto riportato da la Repubblica, i dati in Lombardia sulla variante delta che ha eluso il vaccino riguardano l'1,4% da gennaio a oggi, ma la percentuale è salita a 10% nel mese di giugno. Ma, per chi ha ricevuto anche solo una dose di vaccino, i dati parlano chiaro: chi si infetta, lo fa spesso in modo lieve. Secondo l'ultimo monitoraggio apparso sul New England Journal of Medicine, la carica virale fra i positivi vaccinati sia con una che con due dosi è più bassa del 40% rispetto ai non vaccinati.