Variante Delta, tagli alle consegne da parte di Pfizer: "A luglio fino al 30% in meno di fiale". La mossa di Draghi
In Italia continua a destare preoccupazione la diffusione della variante Delta. Per contrastarne la portata, andrebbe aumentata la potenza di fuoco dei vaccini che, tuttavia a luglio sembra destinata invece a un drastico calo. Le regioni parlano di una percentuale che supera il 30%, mentre il Commissario Figliuolo rassicura: il calo comporterà massimo un 5%. Settimana prossima sono previsti incontri bilaterali tra il generale e i governatori, con lo scopo di concordare i numeri. Numeri che, secondo La Stampa, al momento non tornano. "A luglio saremo in grado di fare una media complessiva di 500 mila somministrazioni al giorno", grazie "ai circa 14,6 milioni di Pfizer e Moderna che con le scorte diventano 15", aveva detto il Commissario straordinario.
Ai dubbi dei governatori, Figliuolo aveva risposto che il problema non erano i numeri, ma "le agende che molte regioni hanno programmato prima che uscissero le nuove prescrizioni del Cts che portano AstraZeneca ad essere utilizzata solo per le seconde dosi degli over 60". Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, "la criticità sta nella impossibilità di usare AstraZeneca e Johnson&Johnson per gli under 60", questo considerato anche "che sommando Pfizer e Moderna avremo circa 800mila dosi in meno a livello nazionale questo mese".
Le consegne settimanali alle Regioni previste per il prossimo mese sono infatti tutte in rosso: in Campania solo per le consegne di Pfizer si passa dal milione e 264mila dose di giugno, alle 762mila, con un taglio del 38%. In Toscana "a giugno sono stati consegnati 900mila vaccini, a luglio ne arriveranno circa 600mila", fa sapere la Regione. In Piemonte "questo mese la disponibilità è di 162mila dosi in meno rispetto a giugno". L'Emilia-Romagna sostiene di non conoscere ancora i quantitativi delle consegne, ma di rischiare la chiusura temporanea delle agende di prenotazione. Discorso analogo per la Lombardia, mentre il Lazio lamenta un taglio del 43% delle dosi Pfizer a luglio. La mossa di Draghi potrebbe essere quella di fare pressione sulla casa farmaceutica americana e l'azienda tedesca BioNtech, in modo da anticipare le fiale di settembre a luglio. Il tempo stringe e la variante incombe.