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Mugello, una pesantissima lettera ai genitori di Nicola Tanturli: "Vi ammiro, ma dovete darvi una regolata"
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Rodolfo Casadei di Tempi, il quotidiano online vicino al movimento di Comunione e Liberazione, ha scritto una lunga lettera indirizzata ai genitori di Nicola Tanturli, il bambino di soli 21 mesi che si era perso nei boschi del Mugello per circa 36 ore prima di essere ritrovato. “Io non vi conosco di persona ma vi ammiro - ha esordito Casadei - e spero con tutto il cuore che non avrete noie giudiziarie, che i servizi sociali non rivolgeranno uno sguardo maligno sulla vostra famiglia e che non diventerete il tormentone di qualche trasmissione televisiva cosiddetta ‘d’inchiesta’”.
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“Io vi ammiro - ha continuato - e provo anche invidia per lo stile della vostra vita familiare, che è inseparabile dal rapporto che avete cercato di instaurare con il creato. Voi avete perfettamente capito che il consumismo e il conseguente degrado dell’ambiente si contrastano seriamente solo se la famiglia torna ad essere luogo di produzione anziché, come è diventata, luogo esclusivamente di consumo. Allora il fare insieme diventa più importante della quantità di beni che quel fare produce, perché prima ancora dei beni materiali il lavoro comune produce beni affettivi”.
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Casadei ha una sola critica da muovere nei confronti dei genitori del piccolo Nicola: “Alcuni commentatori hanno fatto notare che il vostro ideale di vita autonoma si è infranto contro la realtà rappresentata da in figlio smarrito nei boschi: da soli non siete stati capaci di ritrovarlo, e avete avuto bisogno di chiamare aiuto e di accettare una battuta con grande dispiego di uomini e mezzi. Dovete darvi una regolata – dicono – perché il vostro modo di vivere ha comportato un forte costo sociale. Fatta la tara della concezione ragionieristica della convivenza sociale che sta dietro a queste critiche, i loro autori non hanno tutti i torti. Se una certa idea di autonomia produce conseguenze problematiche, per quanto non intenzionali, una riflessione è necessaria”.
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