Variante Delta, "ecco quando il vaccino non protegge": psicosi per la mutazione in Italia, allarme del Cts
La variante Delta sta generando un po’ di apprensione anche in Italia, dove sembra essere piuttosto sottostimata, dato che nel nostro Paese il tracciamento e il sequenziamento sono ben poca cosa. Franco Locatelli ha però smentito le stime che darebbero l’ex variante indiana almeno al 26 per cento sul nostro territorio nazionale: le ha definite “eccessive”, pur ammettendo che la diffusione non va sottovalutata, pena ritrovarsi nella situazione della Gran Bretagna.
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L’errore di Boris Johnson è stato quello di pensare di essere salvo grazie all’inondazione di prime dosi tra i suoi cittadini. “Una sola dose di vaccino non copre adeguatamente dalla variante Delta”, ha sottolineato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico nonché presidente del Consiglio superiore di sanità. Per questo ora più che mai è importante completare il ciclo vaccinale. “La variante solleva preoccupazione - ha aggiunto Locatelli - perché è più contagiosa e può provocare patologie significative nei soggetti non vaccinati o in chi ha una sola dose di vaccino. Per questo è importante progredire con la campagna”.
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Parole sostanzialmente ripetute anche da Mario Draghi al termine dell’Eurosummit: “In Italia serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, aumentare i tamponi e il sequenziamento”. Il premier ha ammesso che la variante Delta crea “incertezza anche sulla ripresa economica. A settembre non vogliamo trovarci nella stessa situazione dello scorso anno. In un anno avremo pure imparato qualcosa”.