Mugello, la spiegazione della madre di Nicola 48 ore dopo: "Perché aveva i sandali ai piedi", cosa ancora non torna
Sono ancora tanti gli interrogativi sulla scomparsa di Nicola Tanturli, il bambino di 2 anni di cui si erano perse le tracce, ma che poi è stato ritrovato sano e salvo in una scarpata nella zona del Mugello. Alcuni punti oscuri riguardano il buco di nove ore prima dell’allarme, le circa 30 ore che il piccolo ha trascorso da solo senza acqua e cibo e poi le scarpe che Nicola portava ai piedi. Proprio su quest'ultimo punto ha cercato di fare chiarezza la mamma del bambino.
La donna ha dichiarato ai carabinieri che il figlio si era addormentato nel marsupio per bambini e per questo lo aveva portato direttamente nel letto matrimoniale, senza cambiargli vestiti. Quindi ha specificato che Nicola era vestito proprio come è stato trovato: aveva la magliettina rossa ed era senza mutande. Ai piedi indossava i sandali che, secondo il racconto della mamma, non gli sono stati tolti perché non lo si voleva svegliare. Intanto, come spiega il Corriere fiorentino, i carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo stanno continuando gli accertamenti che poi finiranno sul tavolo del pm Giulio Monferini, il quale ha aperto un fascicolo esplorativo sulla sparizione di Nicola.
Un'altra questione ancora da chiarire è quella sulla distanza percorsa dal bimbo. Danilo Ciccarelli, il comandante dei carabinieri che si è calato nel dirupo per portare in salvo il piccolo, ha affermato che Nicola "ha percorso almeno 4 o 5 km da quando si è allontanato da casa al punto in cui poi è stato ritrovato". Poi ha fatto notare un particolare: "Ho l'impressione che il bimbo non abbia trascorso la notte nel burrone in cui lo abbiamo ritrovato, perché l'erba non era schiacciata in quel punto". Infine si sta cercando di fare chiarezza sulle oltre 30 ore in cui Nicola è rimasto da solo. Secondo i pediatri del Meyer è possibile che un bambino di 21 mesi possa non aver mangiato e bevuto per tutto quel tempo. Il piccolo poi non è risultato disidratato probabilmente per l'acqua bevuta durante il trasporto in ospedale.