Denise Pipitone, intercettazione-choc a Chi l'ha visto: "Prendono le impronte? Digli questo", il tassello che mancava
Nuovi elementi sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, saranno svelati questa sera 24 giugno di Chi l'ha visto? condotto da Federica Sciarelli su Rai tre. In particolare si parlerà di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, che è finita sotto processo e che è stata poi assolta in via definitiva. Ascoltata dopo il rapimento insieme alla mamma Anna Corona, Jessica - secondo quanto rivela il programma - fornì un numero di telefono vecchio e non quello che utilizzava il giorno della scomparsa di Denise. Un fatto scoperto dagli inquirenti solo durante il processo, grazie al consulente chiamato a esaminare i tabulati telefonici. "Madre e figlia sono terribili, erano impassibili, come se la cose non le riguardasse. Sono due donne veramente capaci di tutto secondo me", dice l’ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa.
Di più. Il 2 settembre 2004 Jessica Pulizzi racconta al commissariato di polizia che il giorno prima, quello del rapimento, era rimasta a casa tutta la mattinata e lascia il numero di cellulare che non usava dal 3 agosto 2004. "Non mi ricordo di aver fornito una utenza più attiva, era il mio numero, ricordavo quello e ho dato quello, forse non ricordavo quello nuovo perché lo usavo da poco", ha cercato di spiegare Jessica. "I poliziotti mi facevano accuse, dicevano che avevo preso la bambina, mi sono chiusa in me stessa perché io non avevo fatto niente. E perciò ho detto che ero stata a casa". Pulizzi aveva anche detto che avrebbero potuto testimoniare i suoi vicini di casa, Giacoma Pisciotta e Gramato Antonino. Ma avrebbero testimoniato il falso e tra l'altro anche il fidanzato dell’epoca di Jessica, Gaspare Ghaleb, aveva detto che la sorellastra di Denise era uscita quel giorno.
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E poi ci sono le intercettazioni dell’11 ottobre 2004, quindi oltre un mese dopo la scomparsa di Denise. Una microspia nascosta in casa registra un dialogo tra Jessica Pulizzi e la sorella minore Alice, che all’epoca aveva 11 anni. Jessica sembra spiegare alla sorellina come comportarsi e cosa dire agli inquirenti durante gli interrogatori. "Non gli devi dire che tu non c’eri. C’a diri chistu (devi dire questo, ndr). Possibile che prendono le impronte. Ora ti gridano e ti scuotono", dice Jessica ad Alice.