Sanità, Fials: "Esclusione dei sanitari da mobilità volontaria, emendamento pronto per sanare l'offesa agli eroi dimenticati"
Inoltrato al Senato l'emendamento Fials per sventare la vergognosa esclusione del personale sanitario dalla mobilità volontaria, la proposta è stata inviata alle Commissioni permanenti Affari istituzionali, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale, Igiene e sanità. Si tratta del recente decreto legge n. 80 del 9 giugno, che abolisce, all'articolo 3 comma 7, l’assenso dell’amministrazione di appartenenza per tutti i dipendenti pubblici in caso di mobilità volontaria, escludendo però il personale del Servizio Sanitario Nazionale. “Una grave offesa ai diritti degli eroi ormai dimenticati, professionisti sanitari, e non solo - afferma Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials - che attendono da anni di poter ritornare nella regione di appartenenza, dove risiedono il più delle volte i loro nuclei familiari”.
A spingere per l'inserimento della limitazione, secondo quanto si apprende, potrebbe esserci stata una forzatura in Conferenza Stato-Regioni da parte dei governatori del nord sul ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta. Ma proprio una settimana fa, il sindacato ha ricevuto rassicurazioni dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che si era detto pronto ad intervenire al fianco della Fials per modificare la norma trovandola discriminatoria per i sanitari del SSN. “Non è possibile tradire le attese di tutti i lavoratori dipendenti della sanità pubblica proprio in questo momento storico - sottolinea Carbone - dopo quanto hanno fatto nell'emergenza pandemica e quanto continuano a fare per recuperare la grande mole di prestazioni lasciate indietro”.
“Una tale previsione normativa è fortemente discriminante nei confronti del personale sanitario poiché - ribadisce il segretario generale Fials - di fatto vincola ed in molti casi anche inibisce totalmente il rilascio del nulla osta alla mobilità, differentemente da quanto consentito in altri comparti”. L’emendamento proposta dal sindacato non prevede costi aggiuntivi sui bilanci delle amministrazioni e tutela sia i dipendenti che le pubbliche amministrazioni, prolungando la tempistica per la concessione del nulla osta sino a tre mesi per consentire alle amministrazioni lo scorrimento di graduatorie per l'assunzione di personale di pari profilo professionale a cui viene concesso il nulla osta. “Confidiamo nel senso di equità e giustizia dei senatori delle Commissioni che vorranno accogliere la nostra proposta di emendamento - conclude Carbone - sicuri di interpretare la volontà del personale sanitario del nostro SSN”.