Funivia Stresa Mottarone, lo scontro tra pm e gip: "Mi stai accusando di falso?", "Anche a me piace decidere"
Ci sono state irregolarità nelle indagini sulla funivia del Mottarone? Il Csm e gli ispettori del ministero della Giustizia stanno approfondendo il caso, in particolare quello relativo ai fascicoli tolti al gip garantista Donatella Banci Buonamici, sostituita per “ragioni tabellari” dietro le quali sembra nascondersi ben altro. Il Fatto Quotidiano nell’edizione odierna ha ricostruito uno scontro violento fra il tribunale di Verbania e la Procura. “Mi stai accusando di falso?”, domanda il pm Olimpia Bossi al gip. “Non lei… bastava registrare”, risponde il giudice.
Il riferimento è all’interrogatorio di Gabriele Tadini, che ha ammesso di aver inserito i forchettoni che hanno bloccato i freni di emergenza: una decisione maturata per evitare di fermare l’impianto nel primo weekend di riapertura. In quell’occasione Tadini ha provato a dividere la responsabilità tra i suoi superiori, il direttore tecnico Enrico Perocchio e il gestore della funivia Luigi Nerini. “Ero presente anche io, ma cosa sta dicendo?”, ribatte Bossi. “È stato verbalizzato poco - è stata la risposta di Buonamici, riportata dal Fatto Quotidiano - siete stati 7 ore, e ci sono 4 pagine di verbale, senza nemmeno le domande che gli avete fatto”.
“Qui tutti hanno già deciso - ha aggiunto - ma anche a me piace decidere”: dopo questo scontro la Buonamici ha scarcerato Perrocchio e Nerini e smontato le accuse dei pm, perdendo il fascicolo per “ragioni tabellari”. Nel frattempo proseguono le indagini per capire com’è stato possibile che si sia rotta la fune: ieri i carabinieri di Verbania si sono presentati preso la sede della Leitner, con cui il gestore della funivia aveva stipulato un contratto di manutenzione ordinaria e straordinaria da 150mila euro l’anno, e hanno acquisito tutto il materiale del caso.