Camilla Canepa, il farmaco nel mirino degli inquirenti dopo il vaccino AZ: "Molto potente, da valutare"
Si indaga ancora sulla morte di Camilla Canepa, la 18enne ligure morta dopo una trombosi qualche giorno dopo la vaccinazione con AstraZeneca. Nelle prossime ore verranno sentiti non solo medici e infermieri presenti al momento della somministrazione della dose, ma anche un altro dottore: quello che ha prescritto i farmaci a base di estrogeni e ormoni che Camilla ha iniziato ad assumere il 29 maggio, quattro giorni dopo la vaccinazione, per curare un problema ginecologico.
Adesso bisognerà capire quale sia stato il motivo scatenante della morte della ragazza. Dunque gli investigatori dovranno tenere conto delle condizioni cliniche di Camilla, che soffriva di “piastrinopenia”, e cioè di una carenza di piastrine nel sangue. Ma dovranno considerare anche altri due elementi: la somministrazione del vaccino AstraZeneca a una giovane e la quasi concomitante assunzione di quei farmaci a base di ormoni, che tra le principali controindicazioni hanno proprio il rischio di trombosi.
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Un farmaco in particolare, tra quelli prescritti a Camilla, viene valutato in questa fase con particolare attenzione: si tratta – come riporta il Corriere della Sera – del “Progynova”, che alcune fonti mediche definiscono un “vecchio” estrogeno, assai potente, utilizzato soltanto dopo uno screening molto approfondito e sotto stretto monitoraggio. Dunque una medicina a più alto rischio di trombosi. Nelle carte dell’inchiesta, inoltre, finiranno anche i documenti del Comitato tecnico scientifico nazionale che hanno autorizzato gli open day con AstraZeneca nonostante fosse un vaccino “consigliato” per over 60, e i rapporti dell’Ema sulle “trombosi post-vaccinali”.
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