Si indaga ancora sulla morte di Camilla Canepa, la 18enne ligure morta dopo una trombosi qualche giorno dopo la vaccinazione con AstraZeneca. Nelle prossime ore verranno sentiti non solo medici e infermieri presenti al momento della somministrazione della dose, ma anche un altro dottore: quello che ha prescritto i farmaci a base di estrogeni e ormoni che Camilla ha iniziato ad assumere il 29 maggio, quattro giorni dopo la vaccinazione, per curare un problema ginecologico.
Matteo Bassetti denuncia: "Minacciato di morte, vivo scortato". Chi lo intimorisce “1700 volte ogni due ore”
«Sono sotto attacco! 1.700 messaggi d'odio in due ore: minacce di morte a me, a mia moglie, ai miei figli.&nb...Adesso bisognerà capire quale sia stato il motivo scatenante della morte della ragazza. Dunque gli investigatori dovranno tenere conto delle condizioni cliniche di Camilla, che soffriva di “piastrinopenia”, e cioè di una carenza di piastrine nel sangue. Ma dovranno considerare anche altri due elementi: la somministrazione del vaccino AstraZeneca a una giovane e la quasi concomitante assunzione di quei farmaci a base di ormoni, che tra le principali controindicazioni hanno proprio il rischio di trombosi.
Un farmaco in particolare, tra quelli prescritti a Camilla, viene valutato in questa fase con particolare attenzione: si tratta – come riporta il Corriere della Sera – del “Progynova”, che alcune fonti mediche definiscono un “vecchio” estrogeno, assai potente, utilizzato soltanto dopo uno screening molto approfondito e sotto stretto monitoraggio. Dunque una medicina a più alto rischio di trombosi. Nelle carte dell’inchiesta, inoltre, finiranno anche i documenti del Comitato tecnico scientifico nazionale che hanno autorizzato gli open day con AstraZeneca nonostante fosse un vaccino “consigliato” per over 60, e i rapporti dell’Ema sulle “trombosi post-vaccinali”.