Camilla Canepa, omessa la malattia autoimmune sulla scheda medica: cosa è successo, davvero?
Non c'è traccia della malattia di cui soffriva Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni morta dopo essere stata vaccinata con AstraZeneca, sulla scheda del medico che le ha iniettato la dose, come rivela il Corriere della sera. La scheda anamnestica sarà decisiva nelle indagini sul suo decesso per accertare se ci sono responsabilità e di chi. La ragazza ha una malattia autoimmune che implica un basso livello di piastrine nel sangue, sicuramente un fattore di rischio da tener presente prima della vaccinazione. Ma la "piastrinopenia" di cui soffre Camilla nella scheda anamnestica recuperata ieri dai carabinieri del Nas, non è però indicata.
La domanda è: è stata omessa la patologia? Non risulta perché il medico non l'ha scritta o perché la ragazza non l'ha detto? O ancora, lei non ne era a conoscenza? Ma c'è un altro elemento che potrebbe aver avuto un ruolo ancor più grave nella catena che ha portato al decesso, quattro giorni dopo, di Camilla. Che era una ragazza atletica, pallavolista, solare, pronta per dare l'esame di maturità, e che da qualche tempo aveva anche una cisti. Che curava con due farmaci: Progynova (ormoni) e Dufaston (estrogeni). Entrambe le medicine comportano un "rischio trombotico", quindi la possibilità che entri in circolazione un trombo: che sarà poi la causa del decesso di Camilla, due giorni fa, 10 giugno, 16 giorni dopo l'Open day per il vaccino.
L'inchiesta della Procura di Genova, coordinata dal procuratore Francesco Pinto, cercherà di comprendere quale sia stato il nesso di causa in questa sequenza di interazioni: malattia del sangue pregressa, vaccino, successiva assunzione di farmaci cosiddetti "a rischio". Bisognerà definire quindi il ruolo dei singoli medici, compreso quello del professionista che ha prescritto le medicine alla ragazza a ridosso della vaccinazione. Su questo dovrà fare luce la Procura.