Francesco Figliuolo, lo sfregio di Vincenzo De Luca dopo la morte di Camilla: "Chiedo al generale? Robe che solo in Italia"
Vincenzo De Luca non le manda mai a dire. Nella solita conferenza stampa del venerdì sulla situazione epidemiologica della Campania e sull’avanzamento della campagna di vaccinazione, il presidente della Regione ha messo in dubbio l’operato sia di Roberto Speranza che di Francesco Paolo Figliuolo. “Abbiamo visto emergere nelle ultime ore contraddizioni perché sulla gestione del piano Covid siamo l’unico paese al mondo in cui la gestione non è affidata al ministero della Salute ma a una struttura esterna con un commissario, prima il manager Arcuri e ora un generale dell’esercito”.
Per De Luca si tratta di una scelta “improduttiva” quella di aver affidato la campagna di vaccinazione fuori dal ministero: “C’è un aspetto organizzativo e logistico che non richiede premi nobel e un aspetto medico-scientifico che deve garantire sanità e vaccini. In tutti i paesi del mondo fanno entrambi capo al ministero della Salute tranne che in Italia, che sta rivelando la sua inadeguatezza. Oggi dovremo porre un quesito: chi è sotto i 60 anni e ha fatto la prima dose AstraZeneca che fa con il richiamo? A chi lo chiedo, a un generale o a un medico? Io non so a chi devo fare la domanda”.
Una risposta è arrivata indirettamente dal Cts, che si è riunito dopo la conferenza di De Luca: AstraZeneca verrà somministrato solo a chi ha più di 60 anni, mentre per gli under 60 la seconda dose dovrà essere fatta con Pfizer. “E visto che chiariamo chi fa cosa - ha concluso il governatore della Campania - ricordo che il commissario nazionale Covid non c’entra niente con lo sforzo organizzativo che è solo delle Regioni. Le 500mila dosi di vaccino le ha fatte il commissario? No, a Roma decidono gli obiettivi che vengono raggiunti dalle Regioni”.