Coronavirus, Giuseppe Vinci morto a 27 anni. "Negativo da mesi, nessuna patologia". Disposta l'autopsia: sospetto pesantissimo
Una morte che sconvolge la Sardegna e inquieta il resto d'Italia. Giuseppe Vinci, 27 anni, è stato ritrovato senza vita in un alloggio di Agrustos, centro balneare in provincia di Sassari, dove abitava dall'inizio del suo nuovo lavoro stagionale come cameriere in un residence della vicinissima Budoni.
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Il ragazzo, laureato in Science politiche all'Università di Cagliari, non aveva dato notizie di sé dalla sera precedente e non avendolo visto arrivare a lavoro i colleghi, insospettiti dal fatto di non riuscire nemmeno a contattarlo al cellulare, si sono recati nell'appartamento. Dopo averlo chiamato più volte, come riporta Leggo.it, hanno deciso di sfondare la porta e i loro timori sono stati tragicamente confermati.
A raccontare la storia, drammatica, di Giuseppe è il quotidiano l'Unione Sarda, che ricorda come lo scorso novembre anche Giuseppe e la sua famiglia erano passati dall'incubo del coronavirus, uscendone fortunatamente indenni. Il ragazzo era stato contagiato insieme ai genitori Santino e Giovanna. Padre e madre erano finiti ricoverati in ospedale a Nuoro, mentre il figlio era rimasto a casa con sintomi ma fortunatamente non in gravi condizioni.
I carabinieri hanno archiviato il caso come morte naturale, ma visto il precedente sanitario, l'Assl di Olbia ha disposto l'autopsia sul corpo del ragazzo per capire se c'entrino gli strascichi del coronavirus, la cosiddetta sindrome Long Covid che può colpire fino a diversi mesi dopo il corpo di chi, pur negativizzato, può aver visto alcune funzioni primarie compromesse dal virus, a livello cardiologico e respiratorio. Giovanni, oltre che giovane, era un ex atleta e non aveva alcuna particolare patologia pregressa.
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