Ciro Grillo e lo stupro di gruppo, colpo di scena: due indagati rinunciano all'interrogatorio
Due dei ragazzi accusati insieme a Ciro Grillo di stupro di gruppo, hanno rinunciato a farsi interrogare di nuovo, nonostante lo avessero chiesto proprio loro. E' un vero e proprio colpo di scena nel caso della presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza italo-norvegese di 19 anni che vede indagati il figlio di Beppe Grillo e tre suoi amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, tutti 22enni della Genova bene. Secondo quanto riporta il Secolo XIX, Capitta e Lauria hanno infatti deciso di rinunciare al nuovo interrogatorio.
I ragazzi avevano chiesto di parlare davanti ai pm di Tempio Pausania, ma quando il procuratore Gregorio Capasso ha scelto di delegare l'audizione ai carabinieri di Genova, allora due dei quattro indagati - Capitta e Lauria appunto - hanno rifiutato di farsi ascoltare perché avrebbero preferito che a farlo fossero i magistrati, in possesso di informazioni più complete. Quella davanti ai carabinieri sarebbe stata invece una semplice audizione.
Non è ancora chiaro cosa deciderà di fare Ciro Grillo, se rinuncerà come i suoi due amici o se invece deciderà di incontrarli e parlare. Mentre Corsiglia, spiega il Corriere della Sera, è fuori dalla questione visto che è stato l'unico del gruppo a non chiedere nemmeno di essere risentito.
Intanto l'indagine sarebbe alle battute finali. La Procura di Tempio accusa i quattro d'aver violentato una studentessa italo-norvegese di 19 anni; mentre a Grillo jr, Capitta e Lauria è contestato pure un secondo abuso, che sarebbe stato commesso ai danni di una amica, con una foto oscena scattata alla ragazza come se fosse una preda. I fatti contestati sono avvenuti alle prime ore del 17 luglio 2019 nella villa di Beppe Grillo.
Secondo la denuncia presentata otto giorni dopo dalla ragazza ai carabinieri di Milano, prima ha abusato di lei Corsiglia da solo e in seguito gli altri tre, contemporaneamente. Gli indagati sostengono che tutti gli incontri siano stati consenzienti. Nei prossimi giorni la procura deciderà sul rinvio a giudizio. Le difese intanto stanno completando il loro approfondimento sulle "celle" agganciate dai telefonini dei ragazzi. I legali vogliono definire con precisione quanto tempo trascorse tra il primo e il secondo rapporto, poiché in quell'intervallo Grillo, Lauria, Capitta e Silvia lasciarono l'alloggio per andare a comprare le sigarette.