Ristoranti, "al chiuso massimo in 6 per tavolo": dopo il vertice, il ripensamento sul limite che fa infuriare le Regioni
La concessione delle otto persone a tavolo per i ristoranti al chiuso sembrava essere cosa fatta. E invece non solo non è arrivata l’ufficialità da parte dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi, ma a quanto pare tutto è stato rimesso in discussione. Fonti di governo avevano fatto trapelare l’ok alla proposta delle Regioni, che vogliono alzare a 8 il numero massimo di persone a tavolo al chiuso, togliendo il limite all’aperto.
Ovviamente tale concessione sarebbe limitata alle zone bianche: entro il 21 giugno - data in cui verrà finalmente abolito il coprifuoco - praticamente tutte le Regioni italiane rientrerebbero in questa fascia, fatta eccezione per la Valle d’Aosta. Fonti ministeriali hanno però fatto sapere all’Ansa che, dopo un confronto con i governatori, il limite sarebbe stato abbassato da otto a sei persone per tavolo: sarebbe questo il punto di caduta su cui si starebbe convergendo in queste ore, a testimonianza che ormai è stato superato di parecchio il ridicolo. Probabilmente c’è lo zampino di Roberto Speranza dietro tutto questo, la cui linea della prudenza sta diventando stucchevole alla luce della reale situazione epidemiologica e dell’avanzamento della campagna di vaccinazione.
Domani, venerdì 4 maggio, è attesa un’ordinanza del ministro della Salute per definire le regole per la ristorazione: salvo ulteriori colpi di scena, dovrebbero essere quindi sei le persone concesse a tavolo. “Governo e regioni verso una sintesi positiva sul numero massimo dei commentali nei ristoranti, tanto al chiuso quanto all’aperto - ha twittato la ministra Mariastella Gelmini - la zona bianca è un ‘premio’, non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla. Torniamo alla normalità”.