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Funivia Stresa Mottarone, guerra in procura. La gip: "Arresti illegali". Replica la pm Bossi: "Evitare l'inquinamento delle prove"

Olimpia Bossi

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C'è uno scontro in atto nella Procura di Verbania tra la pm Olimpia Bossi e la gip Donatella Banci Buonamici sugli arresti per la strage della funivia Stresa Mottarone. Quattro giorni dopo i fermi del gestore Luigi Nerini e dei responsabili dell'impianto, Gabriele Tadini ed Enrico Perrocchio, la giudice per le indagini preliminari li ha scarcerati. "Il fermo è stato eseguito al di fuori dei casi previsti dalla legge e non può essere convalidato", si legge nell’ordinanza riportata da Il Messaggero. "Abbiamo ritenuto fosse necessario preservare il quadro indiziario e quindi evitare che ci potessero essere inquinamenti probatori, o accordi sulle versioni da rendere", ribatte invece la procuratrice Bossi.

 

 

Insomma, da una parte c'è la dura richiesta della pm, dall'altra la gip che smonta almeno in parte l'impianto accusatorio. Risultato: due indagati su tre, Nerini e Perocchio, tornano in libertà, per Tadini che ha ammesso di aver disattivato i freni di emergenza con i forchettoni vengono disposti i domiciliari. La sua "condotta scellerata, della quale aveva piena consapevolezza, posta in essere in totale spregio della vita umana e con una leggerezza sconcertante, induce a ritenere che non abbia la capacità di comprendere la gravità delle proprie condotte e le reiteri".

 

 

Quindi bastano i domiciliari per evitare l’inquinamento delle prove secondo la Banci Buonamici. "Palese è, al momento della richiesta di convalida del fermo e di applicazione della misura cautelare, la totale mancanza di indizi a carico di Nerini e Perocchio che non siano mere, anche suggestive supposizioni", si legge ancora nell’ordinanza. Nel provvedimento si sottolinea lo "scarno quadro indiziario" ancora "più indebolito" dagli interrogatori di sabato.

 

 

L'allarme della pm sul pericolo di fuga dei tre indagati viene dunque ritenuto "suggestivo" perché non basta che vi sia "clamore mediatico" per dimostrare che qualcuno di loro volesse scappare. E ancora secondo la gip "non convince" l’idea che i vertici dell’azienda di gestione non volessero fermare l’impianto, da poco riaperto, per ragioni economiche: "La stagione turistica non è ancora iniziata", osserva la Banci Buonamici, e almeno fino a giugno, con l’allentamento delle restrizioni anti Covid e la chiusura delle scuole, non sono prevedibili i grandi afflussi di turisti degli anni scorsi.

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