AstraZeneca, Stefano Paternò morto per il vaccino. La conferma: "Reazione ai troppi anticorpi"
Adesso è ufficiale: Stefano Paternò, il militare di 43 anni morto poche ore dopo la somministrazione di una dose di AstraZeneca, è deceduto a causa del vaccino. "Sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino avente codice lotto fiala ABV2856 intervenuta presso l'ospedale militare di Augusta in data 8 marzo 2021". E' la conclusione a cui sono giunti i consulenti della Procura di Siracusa sulla morte di Paternò. Le cause del decesso sono, dunque, riconducibili "all'arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo a sindrome da distress respiratorio acuto".
Per i magistrati "non sono ravvisabili condotte omissive e o commissive in capo al personale sanitario/parasanitario che a vario titolo ha gestito le problematiche inerenti alla vicenda clinica di Paterno'", si legge nella relazione firmata dai quattro consulenti, Giuseppe Ragazzi, Nunziata Barbera, Marco Marietta e Carmelo Iacobello. Per questo la Procura di Siracusa ha dissequestrato le dosi di AstraZeneca che erano state sequestrate dopo la morte del giovane militare.
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"C'e un nesso eziologico correlato alle condizioni di base di Paternò che aveva sviluppato una risposta immunitaria relativa a un pregresso Covid silente", spiega il procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino, che coordina l'inchiesta. In sostanza Paternò aveva avuto il Covid in forma asintomatica. "Questa risposta immunitaria insieme a quella indotta dal vaccino ha provocato una reazione infiammatoria violenta e abnorme che ha provocato lo stress respiratorio. Paternò aveva valori tre volte superiori al normale", aggiunge. Il pm ha quindi disposto il diessequestro e la restituzione dei vaccini AstraZeneca, lotto ABV 2856, sequestrati dopo la segnalazione riferita al caso del giovane sottufficiale.